All'Arengario di Monza, prende il via l'8 ottobre una retrospettiva sulla tata-fotografa riscoperta fortuitamente. Nei suoi scatti in bianco e nero ad emergere è un ritratto degli Stati Uniti della seconda metà del Ventesimo Secolo.
Con Vivian Maier. Nelle sue mani, l’Arengario di Monza ospita oltre 100 immagini della celebre artista newyorkese, considerata tra le maggiori interpreti del genere della street photography. Dall’8 ottobre all’8 gennaio 2017, la sede espositiva brianzola si concentra dunque sull’eccezionale parabola della bambinaia fotografa, la cui singolare vicenda umana non smette di stupire. In tutto il mondo ispira appuntamenti espositivi e produzioni editoriali monotematiche, come la recente biografia illustrata pubblicata in Italia.
La narrazione proposta dalla mostra Vivian Maier. Nelle sue mani si concentra su un corpus di opere per la maggior parte mai esposte prima in Italia, con fotografie in bianco e nero e a colori.
I suoi soggetti si legano a scene quotidiane incontrate lungo le strade di New York e Chicago: bambini, gente comune, animali, oggetti abbandonati, graffiti, giornali e ogni altro elemento legato alla realtà. Come è stato osservato, “pur lavorando nei quartieri borghesi, dai suoi scatti emerge un certo fascino verso ciò che è lasciato da parte, essere umano o no, e un’affinità emotiva nei confronti di chi lotta per rimanere a galla“.
Dopo la scomparsa della Maier, la fortuita scoperta dei rullini realizzati nel corso degli anni ha rivelano al mondo la sua straordinaria attitudine con l’inseparabile Rolleiflex: da quella macchina, infatti, non si separava mai nel tempo che le restava libero dal lavoro. Per tutta la vita portò avanti la professione di tata presso diverse famiglie: proprio l’instabilità economica e abitativa legata a tale impiego, ne avrebbe condizionato alcune scelte sul fronte della produzione fotografica. Il suo sterminato archivio – che comprende oltre 120mila negativi – negli ultimi anni è stato al centro di varie esposizioni.
Curata da Anne Morin – promossa dal Comune di Monza, prodotta e organizzata da ViDi, con la collaborazione di Chroma Chroma photography, John Maloof Collection e della Howard Greenberg Gallery di New York – , Vivian Maier. Nelle sue mani si avvale della consulenza scientifica di Piero Pozzi. Dopo la recente rassegna su Robert Doisneau, offre un ulteriore evento di rilievo per la città lombarda, anche in questo caso focalizzato sulla fotografia.
[Immagine in apertura: Vivian Maier, New York, July 27th, 1954 , 40x50cm (16×20 inch.) © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York]