Fino al 15 gennaio, due mostre d'eccezione indagano la realtà contemporanea al Musée d'art contemporain de Lyon. Impiegando la performance e la street art come strumenti, per scandagliare i nostri giorni.
In Francia, al Musée d’art contemporain de Lyon, prosegue fino al 15 gennaio 2017 la mostra Stigmata, Actions & Performances 1976-2016, una narrazione che ripercorre 40 anni di arte firmata Jan Fabre.
L’artista belga classe 1958, di base ad Anversa, celebre in tutto il mondo anche come performer, a Lione è al centro di un evento espositivo che lui stesso ha inaugurato con il Tentativo di non battere il record dell’ora. Questa performance ha rappresentato un omaggio a Eddy Merckx, il ciclista belga noto anche con l’appellativo di “Cannibale”, per l’insaziabile voglia di vincere. Dopo aver “strisciato come un verme” in Piazza della Signoria, a Firenze, in concomitanza con l’ampia retrospettiva che la città toscana gli ha dedicato la scorsa estate, lo scorso 29 settembre Fabre si è infatti messo nuovamente alla prova, stavolta in Francia, vestendo i panni di un ciclista. Per l’occasione, ha percorso oltre 22 chilometri in bicicletta, intervallando lo sforzo fisico con il consumo di bistecche posizionate nelle tasche della sua giacca doppiopetto.
La mostra Stigmata, Actions & Performances 1976-2016, curata dallo stesso Fabre insieme a Germano Celant, delinea il quadro di 40 anni di performance e produzione artistica vissuta nel segno dell’azione. A testimonianza di questo lungo arco temporale, sono stati riuniti 800 oggetti tra disegni, fotografie, manufatti, costumi e documenti che l’artista belga denomina “modelli di pensiero”. Dopo la retrospettiva cinematografica Gaude succurrere vitae: Rejoice to come to the aid of life, del 2004, con cui il Musée d’Art Contemporain de Lyon aveva mostrato le performance dell’artista belga, anche in questa occasione non manca una sezione dedicata a video e film.
Inoltre, sempre fino al 15 gennaio prossimo, l’istituzione francese ospita Wall Drawings Icônes urbaines, un’operazione artistica-evento che abbraccia tutto il mondo e punta ad abbattere i confini nel nome della street art. Provenienti di Belgio, Argentina, Francia e della Riunione, Israele, Australia, Messico, Ucraina, Perù e Cina, gli artisti coinvolti nel progetto hanno prodotto, durante le due settimane immediatamente predecenti l’apertura della mostra, un’opera per il museo.
[Immagine in apertura: Jan Fabre, Une tentative de ne pas battre le record du monde de l’heure établi par Eddy Merckx à Mexico en 1972…, 29-09-2016 – performance al velodromo del Parc de la Tête d’Or, Lione – photo Gilles Reboisson]