Dedicata all’archeologo Khaled al-Asaad, il direttore del sito di Palmira in Siria barbaramente ucciso per mano dell’Isis, l'ottava edizione del censimento promosso dal FAI - Fondo Ambiente Italiano ha decretato la vittoria dello straordinario Castello di Sammezzano e del suo parco, in Toscana.
Sono stati oltre un milione e mezzo, gli italiani che hanno scelto di esprimere la propria preferenza nell’ambito del censimento I Luoghi del Cuore. Promossa, come sempre, dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, l’ottava edizione dell’iniziativa è stata caratterizzata dalla segnalazione di 33.264 luoghi – tra chiese, santuari, aree archeologiche, luoghi naturali, palazzi storici, edifici civili, abbazie, musei, castelli, reperti di archeologia industriale – “da difendere, da salvare, da far conoscere per proteggere“, come recita il claim.
A trionfare con 50.141 voti è stato il Castello di Sammezzano a Reggello, in provincia di Firenze, capolavoro di arte eclettica. Circondato da un parco di 190 ettari, lega la propria immagine attuale alla bizzarria del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes che lo riprogettò in stile orientalista, attingendo a testimonianze dell’arte e dell’architettura moresca come l’Alhambra e il Taj Mahal.
Attualmente chiuso al pubblico e in stato di abbandono, è al centro di una campagna a cura di un comitato di cittadini che da tempo auspica possa diventare un patrimonio accessibile a tutti.
Scorrendo le prime 10 posizioni, inoltre, non mancano altre piacevoli sorprese: dal secondo posto – 47.319 voti – del Complesso di Santa Croce a Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, al terzo delle Grotte del Caglieron a Fregona, in provincia di Treviso, un singolare insieme di antri formatosi nei secoli in seguito a processi di erosione e all’intervento dell’uomo.
Da segnalare anche il quarto piazzamento per l’Area archeologica di Capo Colonna a Crotone, tra le aree sacre più note dell’intero bacino del Mediterraneo, di cui oggi rimane una sola colonna, e il quinto posto – 31.069 voti – della Ditta Guenzati, il “negozio più antico di Milano specializzato in accessori per abbigliamento e tessuti anglosassoni”. Fondato nel 1768, è al centro della mobilitazione spontanea dei cittadini della zona che sperano possa continuare a vivere nel palazzo di via Cordusio, anziché cambiare sede.