Dal 27 aprile all'8 maggio, in occasione della grande retrospettiva su Keith Haring, Milano ospita tre eventi collaterali d'eccezione. Per fare luce sullo stile e sulla visione di questo straordinario artista e sulla sua passione per l'Italia.
Aperta fino al 18 giugno prossimo, la mostra Keith Haring. About Art è uno dei grandi appuntamenti dell’attuale stagione espositiva milanese. A questa straordinaria retrospettiva si affiancano ora tre incontri di approfondimento, raccolti nella rassegna dal titolo About Keith Haring.
Si comincia giovedì 27 aprile alle ore 18, con una conversazione – a ingresso gratuito – focalizzata sul legame tra l’artista e la città di Milano. In programma alla sala conferenze di Palazzo Reale, dopo un’introduzione a cura dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, sarà caratterizzata dai contributi di Gianni Mercurio, curatore della mostra, Nally Bellati, fotografa, Alessandra Galasso, autrice del volume Keith Haring a Milano, pubblicato da Johan & Levi editore. Come noto, l’artista nutriva una particolare passione per l’Italia, iniziata nel 1983 quando fu ospite di Elio Fiorucci e destinata a rafforzarsi negli anni a seguire, con la mostra nella Galleria di Salvatore Ala e l’evento ospitato alla Rotonda della Besana – nel corso del quale realizzò un’enorme tela, insieme a un centinaio di ragazzi delle scuole milanesi – per finire, naturalmente, con il grande progetto concepito per Pisa.
La sera di giovedì 4 maggio sarà la Cineteca di Milano, presso lo Spazio Oberdan, a fare da cornice al secondo appuntamento del ciclo. Gianni Mercurio e Julia Gruen, direttrice della Keith Haring Foundation di New York, presenteranno The Universe of Keith Haring, il film sulla vita dell’artista diretto da Christina Clausen.
Infine, lunedì 8 maggio, alle 18, la sala conferenze di Palazzo Reale accoglierà Keith Haring e I Murales. In questo terzo e ultimo appuntamento verranno prese in esame le opere dell’artista di scala monumentale e urbana. Oltre al curatore Gianni Mercurio, saranno presente Piergiorgio Castellani, che invitò Haring a Pisa per realizzare Tuttomondo, destinata a divenire la più importante opera pubblica dell’artista; Antonio Rava, restauratore che ha lavorato al recupero di alcuni murales di Haring; il regista Andrea Soldani, autore di un’intervista-documentario legata proprio al celebre intervento nella città toscana.