Girato e diretto da Kaspar Astrup Schröder, il documentario Big Time sarà presentato in anteprima nei prossimi giorni, al Copenhagen Architecture Festival. Delinea un ritratto in larga parte inedito dell'acclamato progettista danese, ormai forte di un successo internazionale.
Quando si osserva lo scenario internazionale, accanto agli architetti di grande fama attivi da diversi decenni, non si può fare a meno di notare come a emergere con forza sia soprattutto una personalità. È quella di Bjarke Ingels, il 42enne fondatore dello studio BIG, con sedi in Danimarca e a New York, che nel giro di una manciata di anni ha collezionato un successo dietro l’anno.
Dal M/S Museo Marittimo danese ad oggi, ha progressivamente esteso il proprio raggio d’azione, esordendo in un terreno ambito e complesso come la Grande Mela – suo il complesso VIA 57 West – e impegnandosi a Dubai nella visionaria infrastruttura Hyperloop One, destinata riscrivere le regole del trasporto collettivo, ma trovando anche il tempo per progettare a Londra il Serpentine Pavilion dell’estate 2016 (nella foto in apertura) e aggiudicarsi un importante concorso in Italia, per San Pellegrino.
Nei prossimi giorni, in occasione del Copenhagen Architecture Festival, verrà presentato in anteprima Big Time, un documentario che getta una luce diversa sulla sua personalità. Bjarke Ingels, infatti, viene filmato nella sua convulsa quotidianità, tra appuntamenti, meeting e visite nei cantieri.
Come lascia intendere il trailer, recentemente diffuso, il film non rinuncia a cogliere manifestazioni di umanissima fragilità e vulnerabilità da parte dell’architetto che, almeno fin qui, si è fatto conoscere anche per la notevole dose di energia ed entusiasmo. La pellicola, dopo la preview del festival, uscirà nelle sale cinematografiche danesi il prossimo 3 maggio.