Doppia presenza a Venezia, dove è in corso la Biennale d'Arte, per Marina Abramović. Oltre a essere presente nella collettiva 'Intuition', al Museo di Palazzo Fortuny, la celebre artista espone alla Giudecca una serie di video e fotografie.
Non è uno spazio qualsiasi, quello all’interno del quale è stata allestita la persona dell’artista Marina Abramović in concomitanza con la 57. Mostra Internazionale d’Arte di Venezia.
Nato nel 2011 su impulso di Alessandro Possati, Zuecca Project Space – al civico 33, alla Giudecca – è infatti un luogo votato all’accoglienza di progetti d’arte contemporanea orientati alla ricerca interdisciplinare e al dialogo. Fino al 30 settembre, ospiterà The Kitchen, un’esposizione promossa in collaborazione con Lisson Gallery, tra le più influenti gallerie d’arte contemporanea su scala globale.
In mostra video e fotografie realizzate da Marina Abramović all’interno della cucina abbandonata dell’ex convento La Laboral a Gijón, in Spagna. Nel corso della sua storia, si stima che questo complesso abbia accolto oltre 8mila orfani, circostanza che genera alcune analogie proprio con Zuecca Project Space. Questo spazio espositivo, infatti, è collocato all’interno dell’ex convento cinquecentesco delle Zitelle, istituzione che forniva supporto e istruzione a giovani senza famiglia.
A ispirare la serie dell’artista, originaria di Belgrado, alcuni testi attribuiti a Santa Teresa d’Avila e i suoi stessi diari, nei quali confessa la sua posizione nei confronti delle “forze divine”. In The Kitchen l’iniziale omaggio alla figura della Santa va a intrecciarsi con l’esperienza biografica, come la stessa Abramović ha precisato: “Nella mia infanzia, la cucina di mia nonna era il centro del mio mondo: tutte le storie sono state raccontate in cucina, tutti i consigli riguardanti la mia vita sono stati dati in cucina (…) tutte le mie migliori memorie provengono da lì“.
Nel percorso espositivo sono incluse tre installazioni video: si tratta delle opere The Levitation of Saint Theresa, Holding the Milk e Vanitas, risalenti al 2009. Ad unificarle la presenza dell’artista colta mentre compie semplici azioni, interrotte da movimenti che evocano la dimensione soprannaturale e mistica. Nel primo video, ad esempio, gli spettatori possono osservare l’artista mentre inizia a levitare in aria.
Sempre in occasione della Biennale, Abramović è tra i protagonisti di Intuition, la collettiva presentata dalla Fondazione Axel & May Vervoordt e dalla Fondazione Musei Civici di Veneziam in corso a Palazzo Fortuny.
Inoltre, resta ancora aperta fino al 21 maggio The Cleaner, la prima grande retrospettiva europea dedicata all’artista, presso il Moderna Museet di Stockholm. Dal 17 giugno al 22 ottobre, la stessa mostra sarà ospitata al Louisiana Museum of Modern Art di Copenhagen, in Danimarca.
[Immagine in apertura: Marina Abramovic, The Kitchen IV: Homage to Saint Therese, dettaglio, 2009 © The Artist; Courtesy Lisson Gallery]