La città affacciata sul Lago Maggiore fa da cornice a un'esposizione interamente dedicata al ruolo occupato dalla donna nella pittura e nella scultura, dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento.
Riaperto nel 2016 con l’acclamata mostra di Paolo Troubetzkoy, il Museo del Paesaggio di Verbania torna a ospitare la grande arte, destinando gli ambienti del piano nobile alla rassegna I volti e il cuore, La figura femminile da Ranzoni a Sironi e Martini, allestita fino al primo ottobre e curata da Elena Pontiggia.
Suddivisa in 11 sezioni tematiche, la mostra riunisce circa ottanta opere provenienti dalle collezioni del museo e affiancate ai lavori di Mario Sironi custoditi nella raccolta Isolabella e di Cristina Sironi, sorella dell’artista. Il risultato è una ricognizione sulla presenza della donna nella produzione pittorica e scultorea a cavallo tra l’Ottocento e il secolo scorso.
La casa, gli affetti, la religione, il lavoro sono solo alcuni degli spunti attorno a cui trovano spazio, fra le altre, le opere di Guido Boggiani, Daniele Ranzoni, Achille Funi, della simbolista Sophie Browne e della futurista Adriana Bisi Fabbri, senza dimenticare i focus intitolati a tre maestri dell’epoca: Mario Sironi, Arturo Martini e Mario Tozzi.