Gli artisti del gruppo Art et Liberté animarono con vigore la scena artistica dell'Egitto fra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Fino al 15 ottobre, una mostra tedesca punta l'attenzione su questa esperienza ancora poco nota al grande pubblico.
Con la mostra Art et Liberté – Rupture, War and Surrealism in Egypt (1938–1948) il Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf fa luce sull’esperienza degli artisti del gruppo Art et Liberté, esponenti del cosiddetto surrealismo egiziano. A pochi mesi di distanza dall’esposizione ospitata al Museo Reina Sofia di Madrid, è ora la Germania a indagare l’impegno politico, estetico e sociale che contraddistinse questa corrente, trainata dalla figura del poeta e critico letterario Georges Henein. Figlio di un diplomatico, negli anni Trenta aveva conosciuto i surrealisti parigini raggruppati intorno ad André Breton.
Articolata in nove sezioni tematiche, la mostra è stata resa possibile da oltre 200 prestiti, concessi da 50 collezioni di 12 diversi Paesi. Dipinti, stampe, fotografie, film, libri e documenti storici, alcuni dei quali rimasti a lungo sconosciuti, puntano a mettere in evidenza come negli stessi anni in cui l’Europa era stretta nella morsa dei totalitarismi in ascesa, la scena culturale del Cairo fosse in pieno fermento. Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, 37 artisti, scrittori e giornalisti stilarono anche il manifesto di Art et Liberté, dal titolo Long Live Degenerate Art.
La rinnovata attenzione del museo tedesco verso questo capitolo, spesso dimenticato, della storia dell’arte del Novecento fa da preludio alle tappe successive della mostra. Dopo il Centre Pompidou di Parigi e il già citato Museo Reina Sofia di Madrid, Art et Liberté – Rupture, War and Surrealism in Egypt (1938–1948) sarà infatti presentata anche alla Tate Liverpool ‒ dal 17 novembre prossimo al 18 marzo 2018 ‒ e al Moderna Museet di Stoccolma, dal 21 aprile al 19 agosto 2018.
[Immagine in apertura: Mayo, Coups de bâton (Knüppelschläge), 1937, Öl auf Leinwand, 167 × 243 cm, Sergio and Renata Grossetti Collection, Mailand, © VG Bild-Kunst, Bonn 2017]