Scoperta a Pompei la più lunga epigrafe funeraria mai rinvenuta

5 Agosto 2017


Potrebbe appartenere a Gneo Alleo Nigidio Maio, noto come uno dei più grandi finanziatori degli spettacoli di gladiatori che si svolgevano nell’anfiteatro di Pompei, la tomba rinvenuta di recente nell’area di San Paolino, nei pressi di Porta Stabia. Sull’epigrafe riportata alla luce, con un’estensione che supera i quattro metri di lunghezza, si fa infatti ampio riferimento proprio a quell’attività, con notevoli digressioni sulla vita del defunto. Il ritrovamento, frutto anche di una fortunata circostanza e condotto impiegando fondi interni, fornisce agli specialisti una nuova preziosa testimonianza del passato dell’affascinante città romana.

Massimo Osanna, direttore Generale dell’Area Archeologica di Pompei, ha infatti precisato che “l’epigrafia è fondamentale per ricostruire la storia romana, e questa città, dato il suo particolarissimo stato di conservazione, dà un grande contributo a storici e archeologi; non soltanto con le epigrafi ufficiali, ma anche con le iscrizioni murali, una fonte pressoché unica per scoprire gli umori del popolo, con frasi elettorali o di inneggio per questo o quel gladiatore.
Tra gli episodi citati esplicitamente sull’iscrizione, oltre a varie memorie della vita di Nigidio Maio, si fa riferimento ai gravi disordini che seguirono alla rissa scoppiata nel 59 d.C. durante i giochi gladiatori. Si tratta di un episodio citato anche da Tacito, negli Annales XIV, 17, dal quale derivò un’inchiesta e una serie di provvedimenti promossi dall’imperatore Nerone.

In attesa di ulteriori dettagli, va intanto rilevato come nelle ultime settimane importanti novità siano emerse sul fronte archeologico, a livello internazionale: dalla scoperta di una “piccola Pompei” nei pressi di Lione al rinvenimento di un’antica villa gallo-romana scoperta sulle Ardenne, fino al ritrovamento di un passaggio segreto nelle profondità della Piramide della Luna, in Messico.