Vent'anni di storia della moda nel segno di Martin Margiela: le sfide lanciate all'estetica del nostro tempo dallo stilista belga sono il fulcro della mostra con cui, per la prima volta, gli rende omaggio la capitale francese.
È il Palais Galliera – City of Paris Fashion Museum a fare da cornice alla prima retrospettiva dedicata allo stilista belga Martin Margiela nella capitale di Francia. Riunendo insieme un corpus di oltre 130 lavori tra silhouette, video di sfilate, installazioni speciali e materiali d’archivio, la mostra Margiela / Galliera 1989-2009 getta uno sguardo senza precedenti su uno dei più influenti stilisti del nostro tempo.
Originario di Louvain, dove è nato nel 1957, laureatosi presso il Dipartimento di moda della Royal Academy of Fine Arts di Anversa nel 1980, Martin Margiela ha intrapreso la propria carriera professionale al fianco di Jean-Paul Gaultier, del quale è stato assistente dal 1984 al 1987. Unico fashion designer belga della sua generazione a fondare una casa di moda a Parigi – la celeberrima Maison Martin Margiela, venduta alcuni anni fa e raccontata da un recente documentario – lega il proprio nome alla personale interpretazione del concetto di decostruzione e, anche, alla collaborazione con Hermès, al centro nei mesi scorsi di una mostra-omaggio al MoMu di Anversa.
Senza paura di spingersi oltre i canoni e le convenzioni, nelle sue collezioni ha concesso “un’opportunità di visibilità” anche alle porzioni normalmente celate, come rivestimenti interni, pieghe, spalline, motivi, imbastiture: un modo per rivelare le diverse fasi della produzione.
Spinto da uno spirito analogo, Margiela è intervenuto con audacia anche sul fronte dimensionale, ingrandendo le proporzioni del 200% nella sua Collezione Oversize o adattando i vestiti delle bambole a grandezza naturale nella Collezione Barbie, solo per citare due esempi. Mettendo in discussione sia la “struttura” dei capi, sia quella del sistema moda, si è imposto tra i grandi innovatori, scegliendo una condotta “fuori dal coro”.
Oltre a preferire luoghi insoliti per i suoi défilé – parcheggi, magazzini, una stazione della metropolitana e persino un terreno incolto – lo stilista resta “il creatore senza volto”, l’uomo che non concede interviste, il sostenitore di una vita guidata dal rispetto per l’anonimato, i cui vestiti sono associati a una semplice etichetta bianca priva di qualsiasi marca.
Aperta fino al 15 luglio, Margiela / Galliera 1989-2009 può dunque rappresentare un’occasione privilegiata per “addentrarsi” nel suo universo creativo.