A Genova, l’omaggio di Palazzo Ducale al fotografo Fulvio Roiter, a due anni dalla scomparsa

8 Settembre 2018

Fulvio Roiter, Venezia, Squero di San Trovaso, 1970 © Fondazione Fulvio Roiter

La stagione espositiva autunnale di Palazzo Ducale include anche un appuntamento dedicato alla grande fotografia italiana. Con la retrospettiva Fulvio Roiter. Fotografie 1948 – 2007, l’istituzione genovese ripercorre l’intera produzione artistica del celebre autore originario della provincia di Venezia, a due anni dalla scomparsa.
Curata da Denis Curti con il contributo della moglie Lou Embo, e visitabile fino al 24 febbraio 2019, la rassegna ricorre a una selezione di circa 150 scatti per esaminare lo stile, il linguaggio e i temi della carriera di Roiter, di recente protagonista anche di un appuntamento espositivo che ha avuto luogo a Venezia.

L’armonia del racconto; Tra stupore e meraviglia: l’Italia a colori; Venezia in bianco e nero: un autoritratto; L’altra Venezia; L’infinita bellezza; Oltre la realtà; Oltre i confini; Omaggio alla natura; L’uomo senza desideri sono le 9 sezioni tematiche della retrospettiva, ciascuna identificativa di una fase specifica della sua esistenza. Il criterio scelto a livello curatoriale, infatti, è abbracciare in un unico racconto la vita e l’opera fotografica di Roiter.

In particolare, alcuni luoghi profondamente cari all’autore sono nel tempo divenuti anche  fonte di ispirazione per la sua ricerca fotografica, a dimostrazione di una passione viscerale e totalizzante verso questo medium artistico.
La Sicilia, con la sua estrema varietà paesaggistica; Venezia con la sua laguna, ma anche  terre oggetto di visite e viaggi come New Orleans, il Belgio, il Portogallo, l’Andalusia e il Brasile definiscono le tappe fondamentali di questa “geografia dell’anima”.
Come ha sottolineato il curatore, dalla sua opera emerge “un bianco e nero aspro, contrastato, ruvido. Un desiderio di raccontare il mondo attraverso un attrito costante, senza mediazioni e senza menzogne. È questa la fotografia di Fulvio Roiter. Un modo particolare di guardare il mondo che ha ispirato l’opera del grande autore vene­ziano, fino alla fine dei suoi giorni, in una linea di racconto dinamica, ricca di sfumature, sorprese e colpi di scena, vicina a un approccio intimo alla fotografia”.