Passeggiando per l'East River State Park di Brooklyn potreste imbattervi in una delle strutture progettate dall'artista Anina Gerchick, concepite come una scultura fatta di piante e materiali naturali, in grado di offrire un riparo agli uccelli nelle aree urbane durante tutto l'anno.
Torna alla mente l’esperienza condotta da Alan Sonfist e Carlo Scoccianti nei dintorni di Firenze, quando si osservano le immagini di Birdlink, la scultura vivente messa a punto da Anina Gerchick a New York e concepita per offrire un habitat ideale per gli uccelli locali e migratori.
Analogamente a quanto avvenuto nel Parco dei Renai di Signa, in Toscana, dove i due artisti predisposero le opere L’isola del paradiso di Sonfist e Basamenti per statue viventi di Scoccianti, anche nella Grande Mela l’arte contemporanea “tende la mano” alla flora e alla fauna.
Collocata lungo la cosiddetta Atlantic Flyway – un’importante rotta migratoria che si snoda lungo la costa atlantica, dall’Artico al Mar dei Caraibi – fatta eccezione per Central Park, New York non dispone di altre destinazioni nelle quali gli uccelli possono sostare temporaneamente.
La scultorea struttura concepita da Gerchick, con la sua combinazione di supporti orizzontali in bambù e di rampicanti, si configura come una sorta di oasi adatta al riposo e alla quiete.
Con una formazione in pittura, a un certo punto della sua carriera l’artista ha deciso di orientare il proprio sguardo verso un altro ambito; le preoccupazioni legate alla qualità delll’ambiente urbano e ai cambiamenti climatici hanno fornito la motivazione per spingere Gerchick a conseguire un master in architettura del paesaggio al City College New York: un passaggio chiave per ampliare la sua pratica in arte pubblica e concentrarsi sulle questioni ecologiche con nuove competenze e maggiore consapevolezza.