Il capolavoro realizzato dall’artista italiana del Seicento, recentemente acquisito dalla National Gallery di Londra, è esposto al pubblico nella sede londinese. Facendo luce su una pittrice davvero eccezionale, per talento artistico e anche per la determinazione nell'affrontare, come donna, soprusi e violenze.
Dopo l’annuncio lo scorso luglio dell’acquisizione da parte della National Gallery di Londra, alla cifra di 3 milioni e 600mila sterline, l’Autoritratto di Artemisia Gentileschi nelle vesti di Santa Caterina d’Alessandria è finalmente esposto nella Central Hall del museo inglese. L’opera pittorica, datata 1615-17, è stata sottoposta a un intervento di restauro durato 5 mesi, documentato da una serie di brevi filmati trasmessi sui social media.
A partire da marzo 2019, il capolavoro della Gentileschi sarà protagonista di un tour in terra britannica, che lo porterà in gallerie, musei e non solo. La prima tappa sarà la Glasgow Women’s Library, il 6 marzo, due giorni prima della Giornata Internazionale delle Donne.
Nel 2020, invece, l’Autoritratto animerà, insieme a una quarantina di altre opere, la prima monografica dedicata dalla Gran Bretagna all’artista secentesca e allestita proprio alla National Gallery di Londra.
Un’occasione unica per ammirare la pittura di Artemisia Gentileschi, la prima donna entrata a far parte dell’Accademia del Disegno di Firenze e un’artista dal talento straordinario, capace di emergere in un mondo dominato dagli uomini e di far fronte con coraggio a una esistenza travagliata, durante la quale, in giovane età, fu violentata dal collega del padre, il pittore Agostino Tassi, contro cui seppe difendersi strenuamente nel corso del processo che ne seguì.
[Immagine in apertura: Artemisia Gentileschi, Autoritratto come Santa Caterina d’Alessandria, 1615-17, National Gallery – Londra]