Realizzata dal celebre street artist, l'opera raffigurante una donna a lutto era stata realizzata nel giugno 2018 su una delle uscite di sicurezza della celebre sala da concerti parigina.
Sono trascorsi più di tre anni da quando, a Parigi, il teatro Bataclan veniva tragicamente colpito da un’azione terroristica nel corso di un concerto. 90 persone persero la vita in quel vile attentato, uno dei drammatici eventi che insanguinarono la capitale francese tra il 13 e 14 novembre 2015. Nei mesi scorsi, su una delle porte dell’edificio – tornato in attività nel 2016 con un concerto di Sting – è comparsa un’opera dello street artist Banksy.
A darne notizia, confermandone la “paternità”, fu lo stesso artista tramite due post apparsi sul suo profilo Instagram. Il lavoro raffigura una figura femminile, con la testa inclinata verso il basso, coperta da un velo, l’espressione dolente e addolorata: un toccante omaggio alle vittime dell’attentato.
Proprio l’uscita di sicurezza su cui era stata realizzata l’opera, nei giorni scorsi è stata rubata: obiettivo del furto, come appare evidente, era proprio il lavoro di Banksy. La notizia, confermata anche sui social network del teatro Bataclan, ha suscitato un’immediata ondata di indignazione sulla stampa e sul web; il gesto è stato paragonato anche a una sorta di “profanazione”.
Sul profilo Twitter della sala concerti parigina, in particolare, è stato pubblicato un accorato messaggio a cura dello staff, nel quale particolare enfasi è stata posta sul significato dell’opera: “Il lavoro di Banksy – è infatti indicato – appartiene a tutti, residenti, parigini e cittadini del mondo“.
Secondo quanto riportato dalla testata liberation.fr, la scena del furbo sarebbe stata ripresa dalla telecamere di sorveglianza. Dalla registrazione effettuata, emergerebbero tre uomini incappucciati che, nel giro di una decina di minuti, avrebbero smontato la porta per poi fuggire a bordo di un camion.