A un anno dal conferimento del Pritzker Prize all'architetto indiano, la sua produzione è analizzata dalla prima grande retrospettiva organizzata oltre l'Asia. La ospita il Vitra Design Museum di Weil am Rhein, fino all'8 settembre.
Vincitore del Pritzker Architecture Prize nel 2018, l’architetto Balkrishna Doshi è stato il primo progettista originario dell’India a essere insignito del più importante riconoscimento architettonico a livello mondiale. Accadeva un anno fa.
Nato a Pune nel 1927, in una tradizionale famiglia Hindu, con all’attivo esperienze di formazione e professionali al fianco di Maestri indiscussi della disciplina come Le Corbusier e Louis Kahn, Balkrishna Doshi è ora al centro della prima ampia retrospettiva a lui dedicata oltre i confini asiatici.
Ospitata negli spazi del Vitra Design Museum, a partire dal 30 marzo, Balkrishna Doshi: Architecture for the People ripercorre oltre 60 anni di professione del progettista, che ha all’attivo anche importante interventi sul fronte della pianificazione urbanistica. Adottando i principi dell’architettura moderna con un atteggiamento incline al loro adattamento alla cultura, alle tradizioni, alle risorse e alla natura dei diversi contesti in cui ha operato, a partire dalla sua India, il progettista viene raccontato attraverso una pluralità di testimonianze e di lavori. Preziosi disegni originali, modelli e opere d’arte provenienti dal suo archivio personale e dal suo studio, documenti, fotografie, filmati, installazioni su vasta scala restituiscono una panoramica degli edifici realizzati tra il 1958 e il 2014.
Snodandosi secondo 4 temi principali, la mostra si concentra, tra gli altri argomenti, sulla questione abitativa e sul potere dell’architettura di incidere nei cambiamenti sociali. Ispirato dalle idee di Mahatma Gandhi, Doshi ha infatti sviluppato un peculiare approccio nei confronti della progettazione degli alloggi sociali e sperimentali basati sulla partecipazione, sviluppando ad esempio un sistema modulare che consente agli abitanti di personalizzare le loro case, di adattarle ai loro reali bisogni e alle loro possibilità economiche.
Parallelamente alla retrospettiva, inoltre, viene pubblicato la monografia Balkrishna Doshi: Architecture for the People, che prende in esame l’intera opera dell’architetto ed è arricchita dai saggi di accreditati esperti del settore come Kenneth Frampton, Kazi Ashraf e Juhani Pallasmaa.
[Immagine in apertura: Balkrishna Doshi, Indian Institute of Management, Bangalore 1977–1992 (Multiple Phases) Bangalore, India – Photo courtesy of VSF – Courtesy of the Pritzker Architecture Prize]