Fino al 21 luglio, il prestigioso museo bergamasco celebra il quarto anniversario della sua riapertura con un progetto focalizzato su Mantegna, che costituisce l’occasione per rileggere la collezione, anche all'insegna dell'innovazione e dei linguaggi multimediali.
Favoriscono “un nuovo modo di guardare le opere della collezione“, come ha sottolineato Mauro Piantelli di De8 Architetti, le novità introdotte nel più importante museo di Bergamo, che i visitatori potranno conoscere varcando la soglia della prestigiosa sede espositiva lombarda fino al 21 luglio prossimo.
Concepite nel nome di Andrea Mantegna, prevedono l’esposizione – per la prima volta in modo permanente – della Resurrezione di Cristo, attribuita al noto artista un anno fa, un’esperienza multimediale dedicata al grande artista e un percorso di analisi della collezione.
Curato da Antonio Mazzotta e Giovanni Valagussa, il progetto RE-M MANTEGNA prende le mosse proprio dalla recente attribuzione, che come ha ricordato lo stesso Mazzotta “ci obbliga a considerare, una volta di più, la collezione come fonte di conoscenza, e di cercare nelle sue raccolte dipinti dalle vicende analoghe: vengono così a crearsi nuovi e insperati dialoghi tra le opere. La Resurrezione – oltre al suo San Bernardino e alla Madonna con il Bambino – permette di rappresentare nelle sale ancora meglio il percorso del grande artista padovano e in generale dell’arte veneta della fine del Quattrocento“.
I visitatori hanno così l’opportunità di intraprendere un viaggio lungo più di 500 anni, dal 1492 a oggi, che dalla meraviglia della pittura antica approda alle potenzialità e alle innovazioni della multimedialità.
Strutturata secondo diverse sezioni, che si intrecciano con le sale espositive, questa “narrazione” prende avvio con la Mantegna Experience. Allestita nei nuovi spazi della Barchessa, combina tecnologia e ricerca multimediale alla scopo di ripercorrere le tappe della storia recente de La Resurrezione, dopo la clamorosa scoperta e il successivo restauro.
Ulteriori spunti di analisi e approfondimento attendono i visitatori negli ambienti museali, grazi ai focus sui dipinti che continuano ad alimentare il dibattito tra studiosi e specialisti, anche a causa di porzioni mancanti o delle complesse vicende storiche di cui sono protagonisti. È quanto avviene, ad esempio, a Caino uccide Abele (1510-1515) di Mariotto Albertinelli (1474-1515), mancante di un pezzo nella parte superiore, e agli Episodi della storia di Griselda di Francesco di Stefano, oggi divisi in due pezzi ma originariamente parte di un’unica tavola.
Per Maria Cristina Rodeschini, direttore Fondazione Accademia Carrara, si tratta di “un’esperienza che, esaltando la ricchezza dei contenuti, sarà capace di coinvolgere i visitatori di ogni età. La mostra dedicata al ritorno di Mantegna inaugura un nuovo spazio del museo, l’Ala Vitali. Dopo la realizzazione della piazza, il recupero dell’ala destra della sede storica completa il complesso museale con una sala di duecento metri quadrati e un sistema di ambienti di servizio, vocati a ospitare progetti espositivi, proiezioni cinematografiche e multimediali, convegni, conferenze, tutte attività che qualificano la vita della Carrara come museo moderno.“