9 Maggio 2019
Le catastrofi naturali costituiscono un trauma per le comunità coinvolte, ma divengono anche "acceleratori di processi antropologici, economici e urbani": sulle trasformazioni in corso nel tessuto marchigiano, colpito nel 2016 dal sisma, si sono soffermati Olivo Barbieri, Paola De Pietri e Petra Noordkamp, grazie a un importante progetto di committenza, i cui esiti stanno per approdare al MAXXI.
Arriva al MAXXI di Roma, dopo il debutto nella Chiesa di San Gregorio Illuminatore di Ancona, la mostra Terre in movimento, che racconta attraverso gli occhi di tre grandi fotografi del nostro tempo le trasformazioni in corso nel paesaggio marchigiano. Visitabile dall’11 maggio nel museo capitolino, la rassegna svela gli esiti della campagna fotografica promossa dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche e dallo stesso MAXXI, commissionata a Olivo Barbieri, Paola De Pietri e Petra Noordkamp. Curata da Carlo Birrozzi e Pippo Ciorra, in collaborazione con Cristiana Colli, Terre in movimento focalizza l’attenzione dei visitatori sulle metamorfosi del territorio delle Marche, con particolare riguardo per il suo tessuto storico, naturale e umano in seguito al sisma del 2016.
Tra reperti, rovine, nuovi fragili insediamenti e ritratti, lo sguardo degli autori coinvolti in questo progetto si è posato sulla quotidianità nelle comunità del cratere. A Visso, Camerino, Arquata e Pescara del Tronto, Pieve Torina, Pievebovigliana, Muccia, Ussita, per citare alcuni luoghi, i fotografi hanno vissuto per lungo tempo, intrecciando il loro vissuto con quello delle donne e degli uomini che hanno sperimentato, in prima persona, il dramma del sisma e le sue conseguenze.
Una selezione delle opere esposte in questa mostra, aperta fino al primo settembre prossimo, entreranno a far parte della collezione permanente del MAXXI. Sulla specifica natura dell’operazione si è soffermata Margherita Guccione – Direttore MAXXI Architettura -, affermando che “la collezione di Fotografia del MAXXI Architettura è stata costituita a partire da progetti di Committenza fotografica d’autore. Lo strumento della committenza è la via maestra attraverso cui promuovere a un tempo il territorio e il patrimonio, grazie alla capacità della fotografia di restituire le nuove identità del territorio. Per questo abbiamo promosso con molta convinzione questo progetto“.
[Immagine in apertura: Olivo Barbieri, Marche (earthquake) © Olivo Barbieri]