Quali sono le connessioni tra il mondo dei fumetti e l'universo del design? Cosa accadrebbe se venissero esplorati insieme, alla ricerca di punti di contatto e legami? Una giocosa e insolita mostra li mette a confronto.
Con Living in a Box: Design and Comics gli spazi espositivi del Vitra Schaudepot si aprono per un’indagine curiosa e inedita, che intende esplorare la collezione del Vitra Design Museum a partire dalle connessioni tra il mondo dei fumetti e quello del design. Curata da Erika Pinner e visitabile fino al 20 ottobre prossimo, l’esposizione dimostra quanto profondo e ricco sia in effetti il rapporto tra questi due poli creativi.
Il design è una presenza pressoché costante delle strisce a fumetti, non solo perché è parte delle nostre vite quotidiane – e, di conseguenza, di quelle delle decine di personaggi inventati che popolano le storie illustrate – ma anche per la sua peculiare capacità di contribuire alla formazione di quell’atmosfera che, con immediatezza, deve emergere dalla lettura. Gli oggetti di uso comune, anche quelli disegnati da designer di indiscusso talento, divengono quindi funzionali alla rappresentazione di una situazione, di un luogo, di un interno.
La diffusione capillare dei fumetti – da Le avventure di Tintin ai Peanuts, solo per citare due casi scelti per questa rassegna – ha contribuito a “supportare” l’idea di modernità e accessibilità incarnata dal design del XX secolo.
Attraverso la giustapposizione di una vasta gamma di generi di fumetti con i corrispondenti oggetti di design, appartenenti alla collezione permanente del Vitra Design Museum, Living in a Box: Design and Comics riporta in vita lo spirito dei tempi in cui opere cartacee e oggetti sono stati progettati, considerando entrambi come “prodotti di massa”, ovvero destinati a un vasto pubblico.
Dal carattere sia giocoso sia introspettivo, la mostra prova a far acquisire un carattere tridimensionale e “concreto” anche ai protagonisti dei vari fumetti scelti, introducendo una dimensione aggiuntiva rispetto a quella della lettura.
Nel percorso espositivo, oltre all’evoluzione dei fumetti – a livello di linguaggi, formato, pubblico, tematiche – avvenuta nel corso del Novecento, un’attenzione specifica viene riservata ai manga giapponesi, indagati come fenomeno culturale ormai di livello globale. Una selezione di manga viene presentata accanto a tre Manga Chairs, progettate dallo studio di design giapponese Nendo; si tratta della prima volta in cui questi prototipi vengono esposti al Vitra Schaudepot.
[Immagine in apertura: Angela and Luciana Giussani, Sergio Zaniboni and Saverio Micheloni, Diabolik (detail), 1974 © Astorina srl]