C'è spazio anche per l'arte contemporanea nei 1770 ettari di estensione della tenuta veneta. Le tre opere site specific realizzate da Alberto Garutti sono state posizionate in corrispondenza delle "soglie" di accesso alla proprietà.
È stato l’artista Alberto Garutti a vincere il concorso internazionale indetto per interpretare le “tre soglie d’accesso alla tenuta” di Ca’ Corniani (nell’immagine in apertura la Villa padronale, photo Francesco Galifi), una delle più grandi aziende agricole italiane situata nell’entroterra di Caorle, in provincia di Venezia. Parte integrante di Genagricola ‒ la holding agroalimentare controllata da Generali Italia ‒, la proprietà è stata oggetto negli ultimi anni di un’azione di riqualificazione.
Sono stati condotti a termine sia un’azione di valorizzazione paesaggistica, secondo il masterplan dell’architetto Andreas Kipar dello studio LAND, sia un progetto di “avvicinamento” tra arte e agricoltura. Curato da Elena Tettamanti e Antonella Soldaini e preceduto dal concorso già citato, il progetto artistico affidato a Garutti si è tradotto nella realizzazione di tre opere site specific. Funzionali al racconto della ricchezza di questo territorio, contraddistinto dalla marcata vocazione agricola e produttiva, esse sono: un grande tetto dorato, destinato a un antico casale abbandonato; una scritta a led, che si illumina a ogni fulmine che cade in Italia; una serie di sculture ritratto raffiguranti i cani e i cavalli che vivono in uno dei poderi.
Autore anche dell’installazione Ai nati oggi, che fino a dicembre “unirà” Piazza del Popolo e il reparto di maternità del Policlinico Agostino Gemelli, a Roma, Garutti ha concepito queste opere “come dei dispositivi di attivazione di un racconto suggerito e generato da alcuni frammenti precisi di territorio: l’antica architettura di Ca’ Cottoni, l’enorme area di cielo sopra la piana di campi e la presenza di alcuni animali, abitanti di una natura coltivata e ridisegnata dall’uomo”, come da lui stesso dichiarato.