25 Luglio 2019
Dopo essere rimasto più di un decennio in deposito, un importante dipinto tardo-cinquecentesco, eseguito da Federico Barocci, torna a far mostra di sé nelle nobili sale di Palazzo Pitti, a Firenze.
A qualche giorno dal clamoroso rientro a Firenze, dopo un’assenza durata 75 anni, dell’olio su tela Vaso di Fiori dipinto da Jan van Huysum tra il 1720 e il 1730 e trafugato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, si torna a parlare di Palazzo Pitti in relazione a un’altra novità. I visitatori che si apprestano a varcare la soglia della Galleria Palatina potranno ammirare sia il dipinto rientrato in Italia – che resterà esposto, per circa 4 mesi, in una grande teca nella Sala della Musica – sia un importante lavoro di Federico Barocci, artista urbinate del Cinquecento, recentemente reinserito nel percorso.
Si tratta de La Madonna della Gatta, risalente al 1598 circa, che da qualche giorno viene presentato nella sala di Berenice della Galleria Palatina, accanto ad altre opere di Barocci. Il dipinto mancava dalla pubblica esposizione da più di dieci anni, anche se la sua storia è profondamente legata con quella della collezione conservata a Palazzo Pitti. Al suo arrivo a Firenze nel 1631 – tra i beni dell’eredità di Vittoria della Rovere, per effetto del matrimonio con Ferdinando II de’ Medici – venne infatti collocato proprio al primo piano del nobile Palazzo, nello stesso luogo in cui è tornato ora visibile, all’interno dell’appartamento d’inverno.
Tale operazione è compresa nella “strategia di valorizzazione di Palazzo Pitti“, come ha precisato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, aggiungendo che tale intervento punta a rendere “evidente l’importanza dello stile di Federico Barocci per la pittura seicentesca, elemento che si nota particolarmente grazie all’esposizione accanto alla Adorazione dei Magi di Luca Giordano ed anche alla presenza di dipinti seicenteschi della scuola fiorentina“.