Cosa ci fa una sinuosa piscina di nove metri, perfettamente funzionante, in un giardino votato all'arte contemporanea, nei pressi di Edimburgo? Si tratta dell'opera concepita da Joana Vasconcelos per il circuito scozzese Jupiter Artland.
All’Edinburgh Art Festival quest’anno è di scena l’arte della portoghese Joana Vasconcelos. Nell’ambito del consolidato appuntamento della città scozzese, interamente dedicato alle arti visive e in programma fino al 29 settembre, è stata appena svelata la nuova commissione del progetto Jupiter Artland.
In occasione del decennale della fondazione di questo speciale giardino “votato” all’arte contemporanea, voluto dai collezionisti d’arte e filantropi Robert e Nicky Wilson e situato nei pressi di Edimburgo, è stata presentata la sorprendente Gateway. L’intervento scultoreo gioca sull’idea delle piscine come luoghi in grado di offrire “esperienze intrinsecamente sociali, giocose e condivise” e consente a Vasconcelos di unirsi al novero degli artisti che hanno contributo a rendere Jupiter Artland una tappa irrinunciabile per gli art lovers di passaggio in Scozia.
Il circuito artistico – che già comprende 35 sculture permanenti site-specific di autori internazionali, tra cui Phyllida Barlow, Charles Jencks, Anish Kapoor, Cornelia Parker e Antony Gormley, ed è sede di un programma stagionale di mostre ed eventi – si è dunque arricchito con una vera e propria piscina.
Rivestita con oltre 11mila piastrelle dipinte a mano e smaltate, realizzate con metodi tradizionali in una fabbrica centenaria del Portogallo, Gateway non è un’opera “solo” da guardare. Offrirà per tutta l’estate ai visitatori la possibilità di fare il bagno, secondo una lista di prenotazioni.
L’artista, che nel design dell’opera ha incorporato i “motivi” della sua carta astrale, a riguardo ha affermato: “Gateway è un grande splash che invita il pubblico ad immergersi in una dimensione gioiosa e vivace, portando a una connessione con l’energia della Terra. È come una soglia per un altro universo di cui non siamo consapevoli ma attraverso il quale possiamo fluire“.
Nota per interventi spesso concepiti in forma collettiva, in grado di spingere gli osservatori a riconsiderare i tradizionali parametri di interpretazione dello spazio, come nel caso recente della colossale Simone, questa volta l’artista ha voluto celebrare la complessità dei contesti socio-politici con un atto che impone una riflessione anche sulle creazioni artigianali.
Oltre all’apertura della variopinta piscina di Joana Vasconcelos, tra gli highlights di questa edizione del festival si segnalano l’omaggio alla ballerina e coreografa newyorkese Trisha Brown, a due anni dalla scomparsa, e il format Jupiter Rising, con i suoi due giorni di arte, spettacolo e musica ad agosto.
[Immagine in apertura: fonte Jupiter Artland, www.jupiterartland.org]