I suoi interventi su larga scala hanno conquistato il mondo, portando sulle facciate degli edifici i volti delle persone comuni. Si tratta di JR, lo street artist francese oggi al centro di una nuova mostra, al Brooklyn Museum di New York.
I poveri e i ricchi, i bianchi e i neri, gli ultimi e i primi. Non fa distinzione JR, l’artista francese che, grazie alla particolare combinazione tra street art e fotografia, racconta i mille volti delle comunità in cui è chiamato a lavorare. Nato a Parigi nel 1983, vincitore del Ted Prize nel 2011 e nominato agli Oscar con il documentario Visages, Villages (girato insieme ad Agnès Varda), l’artista è oggi protagonista di un nuovo progetto espositivo, da poco inaugurato negli spazi del Brooklyn Museum di New York e visitabile fino al 3 maggio.
Si intitola JR: Chronicles e si presenta come la più grande mostra monografica museale mai dedicata al suo lavoro. Curata da Sharon Matt Atkins, Drew Sawyer, Phillip Leonian ed Edith Rosenbaum Leonian, la rassegna riunisce ‒ su una superficie di quasi 2000 metri quadrati ‒ alcuni tra i lavori più iconici realizzati negli oltre quindici anni di carriera del giovane autore, abbracciando l’intera parabola della sua ricerca.
Tra le opere in mostra, Portrait of a Generation – la serie di ritratti scattati nelle banlieue francesi – e Face 2 Face – il progetto artistico partecipativo messo a punto, nel 2007, nei luoghi di tensione tra Israele e Palestina. In ognuna di queste opere la città diventa una galleria all’aperto, ospitando sulle facciate dei palazzi i volti dei suoi protagonisti, ovvero gli abitanti, riproposti attraverso fotografie giganti. Una mappatura umana che porta gli individui al centro della scena, in luoghi normalmente destinati a manifesti e cartelloni pubblicitari.
Leitmotiv di tutta la carriera di JR, il dialogo con la comunità è il tema chiave anche della sua ultima opera, la più importante della mostra newyorchese. Si tratta di The Chronicles of New York City, un enorme collage multimediale inedito realizzato fotografando, filmando e intervistando oltre mille persone nei vari quartieri della Grande Mela, colte in frammenti di vita quotidiana e “addensate” all’interno di un grande mosaico. L’obiettivo – così come già in passato per gli altri episodi della serie Chronicles – è celebrare la comunità locale e la sua eterogeneità.
[Immagine in apertura: JR, The Chronicles of New York City, 2018-19 (dettaglio). © JR-ART.NET]