Quattro decenni di attività del pluripremiato architetto portoghese Eduardo Souto de Moura vengono ripercorsi dalla grande mostra in corso alla Casa da Arquitectura di Matosinhos.
C’è anche un po’ di Italia nella grande mostra che la Casa da Arquitectura, il centro portoghese dedicato alla disciplina architettonica aperto nel 2017 a Matosinhos, poco lontano da Porto, sta dedicando all’architetto portoghese Eduardo Souto de Moura. Il team curatoriale di questa importante retrospettiva, che ricostruisce in quasi quaranta progetti l’intera carriera di uno dei più affermati architetti portoghesi, è infatti formato da Nuno Graça Moura e dallo storico dell’architettura italiano Francesco Dal Co.
Aperta fino al prossimo mese di settembre, Souto de Moura – Memory, Projects & Works attinge dalla poderosa collezione del progettista conservata da alcuni mesi presso la Casa da Arquitectura. La parabola del progettista viene raccontata attraverso centinaia di modelli, disegni e preziosi documenti relativi al suo lavoro: tutti materiai originali e, per la maggior parte, mai esposti prima.
Importanti sono i numeri della rassegna, il cui allestimento occupa 950 metri quadrati nella navata principale della Casa e ulteriori 150 metri quadrati della galleria espositiva della medesima sede. Così come il catalogo, che è arricchito da saggi di autori come Álvaro Siza, Rafael Moneo e dello stesso Francesco Dal Co, la mostra è stata concepita per assolvere a uno scopo dichiaratamente documentario. Alla base dell’intero progetto, infatti, c’è la volontà di aprire al pubblico l’archivio, rendendone accessibili i contenuti a un pubblico vasto, desideroso di conoscere in profondità quattro decenni di produzione di uno degli architetti più influenti della nostra epoca.
Originario di Oporto, dove è nato nel 1952, Souto de Moura è stato collaboratore di Álvaro Siza negli anni Settanta. Docente universitario e progettista, tra gli altri edifici, della Casa das historias a Cascais, dedicata all’artista portoghese Paula Rego, ha ricevuto nel 2011 il Pritzker Prize, nel 2013 il Wolf Prize e nel 2017 il Piranesi Prize. Alla Biennale di Architettura di Venezia del 2018 è stato premiato con il Leone d’oro.
[Immagine in apertura: vista dell’allestimento della mostra Souto de Moura – Memory, Projects, Works © ITS Ivo Tavares Studio – Souto Moura, Casa da Arquitectura, Matosinhos]