Avevamo anticipato l'iniziativa della National Gallery di Londra con molto entusiasmo: l'obiettivo era raccogliere 2 milioni di sterline attraverso un crowdfunding pubblico. La quota sarebbe stata sommata al denaro già nelle casse dell'istituzione per acquistare "il ritraovamento di Mosè" di Orazio Gentileschi. Ecco il risultato...
Alla fine ce l’ha fatta! La National Gallery di Londra, capitanata dal suo vulcanico direttore Gabriele Finaldi, ha portato a termine con il miglior risultato la campagna #SaveOrazio, lanciata lo scorso mese con la speranza di ricevere una donazione di due milioni di sterline.
La quota, ottenuta esclusivamente grazie alle offerte pubbliche, andrà ad aggiungersi ai circa 17 milioni di sterline già nelle casse dell’istituzione, arrivando alla sbalorditiva cifra di 19,5 milioni, necessaria per acquistare Il ritrovamento di Mosè – la tela dipinta da Orazio Gentileschi negli anni Trenta del Seicento e ritenuta di straordinaria importanza per il patrimonio nazionale.
Conservata nelle sale dell’istituzione britannica da quasi venti anni, la tela sarebbe dovuta tornare in questi giorni nelle mani del proprietario – stando ai termini di prestito prefissati. L’acquisto permetterà all’opera di entrare in maniera permanente nella collezione del museo, rimanendo visibile al pubblico al fianco di altri capolavori del Barocco italiano.
La generosità di quanti hanno risposto all’appello, e la funzionalità di un modello culturale che coinvolge e responsabilizza i propri cittadini, si conferma dunque vincente. Un’iniziativa da prendere a esempio, e che sicuramente darà allo staff del museo un motivo in più per brindare in questo Natale.
[Immagine in apertura: Orazio Gentileschi, Il ritrovamento di Mosè, primi anni Trenta del 1600, collezione privata]