Realizzata a Wadi Ashaar, la Maraya Concert Hall è una struttura permanente di forma cubica rivestita con 9.740 metri quadrati di specchi, che restituiscono tutta la suggestione del paesaggio di AlUla. Dotata di avanzati impianti audio teatrali e operistici, è stata concepita per ospitare spettacoli ed eventi pubblici.
Nelle scorse settimane hanno fatto il giro del mondo le suggestive immagini di Desert X, la prima mostra “site-sensitive” organizzata in Arabia Saudita, che ha avuto lungo ad AlUla, un’area desertica nel nord-ovest del Paese. I riflettori continuano a restare accesi sulla medesima zona grazie alla Maraya Concert Hall, recentemente entrata nel Guinness World Records™ in qualità di edificio a specchi più grande del mondo.
Realizzato nell’arco di dieci settimane ed esito del lavoro congiunto di oltre mille persone, fra maestranze e tecnici, l’edificio associa il proprio primato architettonico all’importante riconoscimento conferito all’intera regione di AlUla, che è il primo sito storico del Regno dell’Arabia Saudita nominato dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Sfiora i 10.000 metri quadrati la superficie specchiante impiegata nel rivestimento esterno dell’edificio, concepito come permanente e dotato di una sala per eventi ed esibizioni dal vivo in grado di ospitare fino a 500 spettatori contemporaneamente, come mostrano le immagini della galleria fotografica. A raccontare la genesi della struttura è stato il designer Florian Boje dello studio Giò Forma Designer Artists Architects, di base a Milano. In una dichiarazione si è soffermato sulla volontà di attivare una diretta connessione tra la Maraya Concert Hall e l’architettura dei Nabatei. Il nuovo edificio, infatti, è stato progettato “tenendo a mente la natura delle rocce locali segmentate e ‘scolpendo” dal pieno’“; inoltre “porta a riflettere sull’inconfondibile ambiente geologico, sulla radicale astrazione del paesaggio circostante e sulle insolite incursioni dell’uomo nel paesaggio naturale; i riflessi danno un senso di equilibrio avvolgente, di una profonda connessione del patrimonio umano con la natura e del suo intreccio armonico“, ha aggiunto Boje.
Pur adottando una forma semplice e compatta, come quella del cubo, la struttura basa la propria forza attrattiva sulla peculiare capacità di integrarsi con il paesaggio circostante, dando vita a una relazione di rispetto e di “mimesi” con un territorio che nella storia dell’umanità ha affascinato generazioni di viaggiatori e progettisti, a partire dagli antichi Nabatei. Inaugurata in occasione della seconda stagione del Festival Winter at Tantora, la Maraya Concert Hall ha già accolto grandi interpreti internazionali; tra loro, il musicista Omar Khaira e il tenore italiano Andrea Bocelli. A partire dal prossimo mese di ottobre, la regione di AlUla aprirà le proprie “porte” al turismo internazionale come il resto del Paese.
[Immagine in apertura: Courtesy RCU Royal Commission for Alula e studio GioForma]