Creata per volere dell'artista, la Ulay Foundation and Project Space sarà un luogo di incontro e scambio tra artisti e soggetti culturali. Lo spazio, già attivo a Lubiana, si propone inoltre di raccogliere e catalogare l'intera produzione del performer, che a novembre sarà omaggiato con una grande retrospettiva ad Amsterdam.
A poco più di un mese dalla scomparsa di Ulay, l’eredità dell’artista si prepara a una nuova definizione, grazie alla creazione della Ulay Foundation and Project Space: uno spazio polifunzionale che avrà il compito di raccogliere e passare ai posteri l’intera attività del performer, fotografo ed ex compagno di Marina Abramović.
Creata ufficialmente negli ultimi mesi dello scorso anno su volere dello stesso Ulay, la fondazione – collocata a Lubiana – sarà il primo archivio al mondo preposto a ospitare e tramandare la ricerca dell’autore, raccogliendo una parte delle opere, ma soprattutto assicurando la continuità dei temi che da sempre hanno caratterizzato la poetica dell’artista: emarginazione, identità sessuale e indagine sul corpo sono solo alcuni degli argomenti che verranno approfonditi dalla nuova istituzione, attualmente al lavoro per la definizione di un programma educativo che includerà workshop (in collaborazione con il festival sloveno Fotopub), appuntamenti espositivi e residenze per artisti internazionali. L’obiettivo è creare un luogo multidisciplinare e dinamico, socialmente attivo, in grado di riflettere la ricerca impegnata dell’artista.
Ma le notizie non finiscono qui. Allo Stedelijk Museum di Almsterdam è infatti in arrivo la più grande e approfondita retrospettiva dedicata a Ulay. La mostra, che avrà luogo da novembre 2020 ad aprile 2021, sarà suddivisa in quattro sezioni principali, dedicate ad altrettanti temi affrontati dal performer durante la sua carriera. Un capitolo speciale del percorso espositivo sarà inoltre destinato al rapporto tra Ulay e la capitale olandese, dove l’artista visse a partire dagli anni Sessanta fino al 2009.