Dieci sale degli Uffizi, tra quelle inaugurate lo scorso anno, sono accessibili da computer, tablet o smartphone grazie alla realtà virtuale. È solo l'ultima delle novità introdotte dall'istituzione diretta da Eike Schmidt, che nelle settimane di quarantena ha anche rafforzato la sua presenza sui social network.
Sono molte le istituzioni culturali internazionali che hanno impiegato le settimane della quarantena per sperimentare nuovi format e attivare forme di divulgazione e vicinanza nonostante la chiusura delle rispettive sedi. Restringendo l’ottica al contesto nazionale, il “caso” delle Gallerie degli Uffizi costituisce, probabilmente, una sorta di unicum.
Tra i musei più seguiti al mondo su Instagram, presente anche su Twitter e YouTube, gli Uffizi hanno debuttato su Facebook il 10 marzo, con il video-messaggio con cui il Direttore Eike Schmidt annunciava l’avvio del progetto digital #UffiziDecameron. In poco più di un mese è stata superata la soglia degli 1,9 milioni di visualizzazioni: un successo che ha spinto il museo ad approdare anche su TikTok.
“Così come un giornale non è completo senza la vignetta e la caricatura della prima pagina, anche un museo può fare umorismo: serve ad avvicinare le opere a un pubblico diverso da quello cui si rivolge la critica ufficiale, ma anche a guardare le opere in modo diverso e scanzonato”, ha commentato il direttore Schmidt a riguardo.
Oltre ai brevi e ficcanti video, di cui sono protagonisti capolavori come il Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti o il doppio Ritratto dei duchi di Montefeltro di Piero della Francesca, da qualche giorno gli Uffizi propongono anche una dettagliatissima esperienza in realtà virtuale. Comodamente da casa e senza costi, collegandosi al sito ufficiale è possibile ammirare le opere della collazione prendendo parte a un tour immersivo attraverso dieci sale. In attesa di tornare alle visite “tradizionali”…
[Immagine in apertura: una delle “sale virtuali”. Per gentile concessione delle Gallerie degli Uffizi]