Venezia scalda i motori e si prepara alla prossima Mostra del Cinema. Un grande evento – in programma dal 2 al 12 settembre – che segna la ripartenza della settima arte dopo la pandemia. Questi i film in concorso.
Due trapezisti sospesi nel vuoto: è questa l’immagine scelta per il manifesto della prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un’illustrazione dinamica e dal forte impatto visivo, disegnata da Lorenzo Mattotti e in grado di racchiudere, in poche linee, tutta la fragilità di un momento storico che impone cautela ma che non nasconde la voglia di rialzarsi e lanciarsi verso il domani. Sì, perché la grande kermesse lagunare si prepara alla sua 77esima edizione, nel segno della rinascita e della ripartenza della settima arte.
Attesa nelle sale del Lido dal 2 al 12 settembre, la rassegna è stata presentata ufficialmente oggi – 28 luglio –, annunciando un cartellone di proiezioni che brilla per ricercatezza e perseveranza, a partire dalle diciotto pellicole in concorso per aggiudicarsi l’ambito Leone d’Oro. Tra queste, il secondo film di Emma Dante dal titolo Le sorelle Macaluso, Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, Padrenostro di Claudio Noce – opera prodotta e interpretata da Pierfrancesco Favino e ispirata agli eventi terroristici degli anni Settanta – e Notturno di Gianfranco Rosi che, a quattro anni di distanza da Fuocoammare, torna con un lungometraggio improntato sul tema della guerra siriana.
Ottimi e vari anche i film stranieri il lizza: tra i più attesi figurano Wife of a Spy di Kiyoshi Kurosawa – per la prima volta alla Mostra del Cinema –, Laifa in Aifa di Amos Gitai e Nomadland di Chloé Zhao – interpretato da Frances McDormand e basato sulle avventure “on the road” di una donna in fuga da una città spezzata dalla crisi economica.
Spostando lo sguardo verso le altre sezioni a catturare l’attenzione è soprattutto la categoria Fuori Concorso, in grado di offrire, come da tradizione, opere dal taglio autoriale e di forte originalità espressiva. Tra le pellicole da segnare sul taccuino spiccano il documentario di Abel Ferrara Sportin Life con William Dafoe, il film di Luca Guadagnino Salvatore–Shoemaker of Dreams e Greta di Nathan Grossman, ispirato alle “lotte” della giovane attivista Greta Thunberg. E poi ancora Lacci di Daniele Luchetti (nella sezione Fuori Concorso – Fiction), The Duke di Robert Michell e Love after Love di Ann Hui, regista a cui sarà consegnato il Leone d’Oro alla carriera.
A chiudere la lunga lista di pellicole in programma (in totale sono 62) è infine la sezione Orizzonti, dedicata ai film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive. Tra le diciannove opere qui presentate segnaliamo il “ritorno” di Martina Parenti e Massino D’Anolfi con Guerra e pace, l’eccentrico I predatori di Pietro Castellitto e Mainstream di Gia Coppola, dedicato all’influenza dei social media sulle nuove generazioni.
Queste e moltissime altre pellicole (consultabili sul sito della manifestazione) si contenderanno le attenzioni delle quattro giurie chiamate ad assegnare i premi di questa edizione. Su tutte quella del Concorso Venezia 77, presieduta dall’attrice Cate Blanchett, già vincitrice della Coppa Volpi nel 2008 con il film Io non sono qui di Todd Haynes. Da segnalare, infine, anche il Leone d’oro alla carriera attribuito all’attrice Tilda Swinton, “unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali ed intense affermatesi sul finire del secolo scorso”, come ha dichiarato il Direttore della kermesse Alberto Barbera, aggiungendo che “la sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili“.
[Immagine in apertura: Il Manifesto di Venezia 77 (dettaglio). Credits: Disegno originale Lorenzo Mattotti, progetto grafico Designwork. Courtesy La Biennale di Venezia. Asac – La Biennale di Venezia ]