Nonostante le incertezze della nostra epoca, ci sono Paesi che continuano a gettare basi per il futuro: un caso recente è quello della Malesia, che punta a espandersi realizzando un arcipelago artificiale al largo della costa di Penang. Con il progetto "BiodiverCity", gli studi BIG, Hijjas e Ramboll si sono aggiudicati un importante concorso.
A qualche settimana di distanza dalla notizia dell’apertura del Musée Atelier Audemars Piguet, in Svizzera, torniamo a occuparci dello studio di architettura BIG – Bjarke Ingels Group in relazione all’esito di un importante concorso internazionale indetto dal Penang State Government. Lo studio fondato da Bjarke Ingels, con gli studi Hijjas, in qualità di partner locale, e Ramboll, per l’ingegneria e il project management, si è infatti aggiudicato la gara relativa al masterplan per le future “estensioni insulari” dello stato malese.
BiodiverCity, questo il nome del progetto vincitore della competizione, è un piano di ampliamento attraverso tre isole artificiali che forniranno oltre quattro chilometri di spiagge pubbliche, aree costiere, parchi e zone umide, residenze, edifici a uso misto e infrastrutture. In coerenza con i criteri compresi nel programma di crescita Penang2030, fortemente improntato alla sostenibilità, BiodiverCity si candida a divenire la “nuova destinazione globale sostenibile in cui saranno assicurate la crescita culturale, ecologica ed economica e le persone e la natura coesistono in uno dei luoghi più ricchi di biodiversità del pianeta“.
Ribattezzate The Channels, The Mangroves e The Laguna, le tre isole dell’ambizioso arcipelago malese seguiranno linee guida condivise, pur rispondendo a funzioni autonome. Uno dei tratti comuni riguarderà, ad esempio, il trasporto pubblico: in BiodiverCity sarà incentivata la rete di trasporto pubblico via acqua, aria e terra, con l’obiettivo di liberare le isole del traffico automobilistico privato e di incoraggiare gli spostamenti di pedoni e ciclisti, garantendone la sicurezza.
Mentre The Channels è stata concepita come futura sede per gli eventi espositivi e di natura congressuale, oltre che come centro educativo del Paese, le altre due isole presenteranno forti peculiarità di tipo ambientale. Attorno a The Mangroves, ad esempio, è prevista una rete di zone umide protette in cui potranno svilupparsi le foreste di mangrovie che danno il nome all’isola stessa. Questa specie vegetale, tipica delle aree tropicali, svolge uno straordinario ruolo nell’immagazzinamento di carbonio, riuscendo a “catturarne” quattro volte di più rispetto a una foresta “tradizionale”. L’attenzione si sposta infine sulla biodiversità sottomarina nella più occidentale delle isole di BiodiverCity, nella quale saranno realizzate anche abitazioni galleggianti o su palafitte.
[Immagine in apertura: BIG, PSI Penang Island – Center Marina. Image by BIG-Bjarke Ingels Group]