Una équipe di ricercatori ha scoperto la provenienza delle grandi pietre che compongono il sito di Stonehenge. A rendere possibile la ricerca è stata la riconsegna di un campione di roccia rubato da un operaio nel 1958.
Per secoli ci si è domandato quale fosse l’origine delle famose pietre di Stonehenge – il celebre sito archeologico nell’Inghilterra meridionale. Oggi uno studio pubblicato sulla rivista americana Science Advances sembra essere venuto a capo dell’enigma, dimostrando la provenienza di una larga parte dei megaliti che compongono il monumento, dichiarato Patrimonio Unesco nel 1986.
Stando a quanto affermato dagli esperti, le grandi pietre di sarsen – blocchi di arenaria tipici del Regno Unito – sarebbero arrivate sul sito a partire dal bosco di West Woods, a circa 25 km chilometri di distanza da Stonehenge. Una scoperta importante, che aggiunge nuovi dettagli su uno dei luoghi più misteriosi del pianeta.
A rendere possibile la ricerca è stata la recente restituzione di un pezzo di pietra illegalmente sottratto da Robert Phillips, un operaio che durante alcuni lavori sul sito nel 1958 era riuscito a impossessarsi di un campione di roccia. Nel 2018, in occasione del suo novantesimo compleanno, l’uomo aveva richiesto ai figli di riconsegnare il frammento all’English Heritage – l’organismo pubblico incaricato della gestione del patrimonio culturale dell’Inghilterra –, consentendo ai ricercatori di procedere con una serie di analisi meticolose altrimenti impossibili.
È così che il campione è stato frammentato e analizzato nel dettaglio, ottenendo un profilo chimico specifico delle pietre, confrontato a sua volta con quello di altri frammenti prelevati dalle pietre presenti nelle zone limitrofe. Da qui le corrispondenze con le rocce di West Woods, a sud del fiume Kennet. Nel complesso è stata confermata la provenienza di 50 dei 52 megaliti di Stonehenge. Resta invece ignota l’origine dei due massi restanti, diversi da tutti gli altri.
[Immagine in apertura: il sito di Stonehenge. Photo by Josh Johnson on Unsplash]