Il Zentrum Paul Klee di Berna si prepara a un nuovo appuntamento espositivo dedicato al grande pittore. Si tratta di “Mapping Klee”, un'indagine sui viaggi compiuti dell'artista oltre i confini della “sua” Svizzera.
Nonostante sia riconosciuto come uno dei pittori più influenti della sua generazione, la vita di Paul Klee non si svolse soltanto fra le pareti dello studio. Nato in Svizzera nel 1879, l’artista – pioniere delle corrente astrattista – fu infatti un appassionato viaggiatore, avido di conoscenza e pronto a lasciarsi “contaminare” dalle usanze e dalle tradizioni di luoghi lontani. Il nuovo progetto espositivo in arrivo al Zentrum Paul Klee di Berna si sofferma su questo aspetto a molti sconosciuto, presentando una ricca selezione di opere legate all’attitudine girovaga di Klee.
Aperta dal prossimo 5 settembre (fino al 24 gennaio 2021), la mostra Mapping Klee si propone come un excursus sulle esperienze del pittore oltre i confini della sua terra natale. Trasferitosi a Monaco nel 1898 – dove entrò in contatto con la fiorente scena artistica tedesca –, l’artista raggiunse per la prima volta l’Italia tra l’autunno del 1901 e la primavera del 1902. È qui che avvenne il primo contatto con l’antico: la scoperta di luoghi simbolo della cultura classica in città quali Pisa, Roma, Napoli e Pompei segnò non poco gli interessi intellettuali e creativi dell’autore, spingendolo ad assumere una nuova posizione al cospetto della storia passata e dei grandi maestri che lo avevano preceduto.
Risale invece al 1921 il suo viaggio a Weimar per insegnare al Bauhaus. Una carica, quella di docente presso la nota istituzione fondata da Walter Gropius, che Klee ricoprì fino al 1931 e che lo portò a conoscere località e colleghi di prestigio a livello internazionale. E poi ancora le escursioni a Parigi, i soggiorni a Tunisi e nei territori settentrionali del continente africano, e il ritorno a Locarno – dove il pittore morì nel 1940.
Curata da Martin Waldmeier e suddivisa in “capitoli” tematici, la mostra sottolinea l’influenza che ognuno di questi viaggi ebbe sulla ricerca del pittore. All’interno delle opere presentate, le composizioni astratte si lasciano contaminare dai colori e dai riferimenti visuali alle località visitate – come nel caso dei rimandi alla simbologia egizia presenti nel dipinto del 1938 Insula dulcamara. Un percorso reso ancora più interessante dalle fotografie, dalle pagine di diario e dalle lettere personali dell’artista.
[Immagine in apertura: Paul Klee, Mit dem braunen Dreieck, 1915, 39 Aquarell auf Papier auf Karton, 20 x 23 cm. Kunstmuseum Bern]