Ha fatto da pochi giorni il suo debutto in libreria “Mary Shelley. L'eterno sogno”. Scritto da Alessandro Di Virgilio e Manuela Santoni, il fumetto racconta a grandi linee la vita della scrittrice londinese, mettendo in risalto il suo rapporto di simbiosi con Frankenstein: il celebre “mostro gentile” creato dalla sua penna.
Raccontare la vita di un autore del passato attraverso il disegno non è certo cosa facile. Bisogna avere abilità grafiche, conoscenza del soggetto e soprattutto una spiccata capacità di sintesi, necessaria per condensare in pochi passaggi i momenti chiave della vita del protagonista.
Dopo essersi cimentata nella biografia illustrata di Jane Austen – celebrata lo scorso anno con un fumetto nel duecentesimo anniversario della morte –, Manuela Santoni punta oggi i riflettori su Mary Shelley, al centro del nuovo graphic novel scritto insieme ad Alessandro Di Virgilio.
Recentemente pubblicato da BeccoGiallo, il volume – dal titolo Mary Shelley. L’eterno sogno (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) – è un percorso in bianco e nero nella biografia della scrittrice, figura tra le più iconiche del Romanticismo inglese. Figlia di una femminista e di un politico radicale, la donna è presentata con tutte le sue inquietudini e i suoi turbamenti interiori, causati prima dalla morte prematura della madre, poi dall’incapacità a sposare, con il suo stile di vita progressista e avventuroso, le assillanti pretese dal conformismo dell’epoca.
Sfogliando le 130 pagine del volume, caratterizzate dal segno ruvido e marcato delle illustrazioni, i momenti salienti della vita della scrittrice si presentano al lettore in maniera cronologica: dalle frequentazioni giovanili con importanti artisti e letterati dell’Ottocento alle fughe con il poeta (e marito) Percy Bysshe Shelley, dal rapporto con la sorellastra Claire all’incontro con il medico e scrittore John Polidori, lo stesso che spinse l’autrice a dare forma ai propri incubi fino a creare uno dei mostri più amati della letteratura mondiale, Frankenstein.
“L’idea del libro è stata di Alessandro Di Virgilio, lo sceneggiatore”, racconta Manuela Santoni. “Ci siamo conosciuti a una presentazione che avevo fatto su ‘Le sorelle Brontë’ e si è incuriosito del mio lavoro. La gestazione del fumetto è stata bella e stimolante: era la prima volta che mi occupavo solo della parte grafica, traducendo con il disegno le parole altrui. Del personaggio di Mary mi affascina l’essere estremamente moderna e vicina a noi”.