La storia di Grace Jones, regina delle arti

12 Settembre 2020

Ming Smith, Untitled (Grace Jones Ballerina), 1975. Courtesy of the artist and Jenkins Johnson Gallery, New York and San Francisco

Icona della disco music, modella e performer: grazie a un talento multiforme, Grace Jones ha esplorato pressoché tutti i campi della creatività, trasformandosi in una vera e propria leggenda dell’epoca recente. A lei è dedicata la mostra Grace Before Jones: Camera, Disco, Studio, allestita negli ambienti di Nottingham Contemporary dal 26 settembre al 3 gennaio.

La rassegna condensa in un rutilante percorso espositivo circa cento opere realizzate da una trentina di autori, capaci di restituire le molte sfumature di una personalità vulcanica, in costante movimento sul terreno delle discipline artistiche. Suddivisa in due parti ‒ Right Light e Night Sight ‒, la mostra si dipana lungo una linea del tempo che spazia dagli esordi di Grace Jones alla conquista della fama internazionale, usando lo sguardo degli artisti come preziosa bussola.

GRACE JONES SECONDO GLI ARTISTI

Oltre ad approfondire il contesto nel quale la carriera di Grace Jones prese forma e conobbe una straordinaria evoluzione, la mostra britannica illumina alcuni temi chiave legati alla società odierna e intrecciati alla storia dell’artista ‒ dal gender alla sessualità alla crescita esponenziale delle nuove tecnologie ‒, mettendo in evidenza il carattere rivoluzionario e allergico agli stereotipi della sua poetica.

Completano la rassegna interventi e testimonianze nel solco della collaborazione con artisti che hanno lasciato un segno indelebile del loro passaggio: da Andy Warhol a Robert Mapplethorpe fino a Keith Haring e Azzedine Alaïa, in molti si sono lasciati ispirare dall’energia di Grace Jones, rendendole omaggio e consegnandone la memoria alle generazioni future.

[Immagine in apertura: Ming Smith, Untitled (Grace Jones Ballerina), 1975. Courtesy of the artist and Jenkins Johnson Gallery, New York and San Francisco]