Il murale in realtà aumentata che fa riflettere sulle urgenze ambientali

15 Settembre 2020

Leon Keer, Shattering, Helsingborg, courtesy l'artista

In seguito alla massiccia popolarità assunta dalla street art negli ultimi anni, e alla sempre maggiore attenzione verso la riqualificazione in chiave artistica delle città, i murales dipinti sulle facciate esterne dei nostri edifici hanno subito uno straordinario incremento in fatto di tecniche e stili. L’obiettivo? Aggiungere nuove tendenze e peculiarità a un linguaggio – quello dell’arte urbana – sempre più diffuso e mainstream.

Ne sono un esempio i “graffiti al neon” di Spidertag, così come gli incredibili “affreschi” sull’erba di Saype: opere pubbliche che certamente trovano origine nelle più ampie premesse della street art, ma che da essa si allontanano, impiegando elementi tecnologici ed espedienti estetici mai prima d’ora sperimentati.

IL MURALE DI LEON KEER IN SVEZIA

Ad aggiungere un nuovo tassello a questa incessante ricerca, tutta giocata nel segno della spettacolarità e della sperimentazione, è oggi lo street artist olandese Leon Keer – già noto al grande pubblico per le sue creazioni “vertiginose” e anamorfiche.

È lui l’autore di Shattering, il dipinto recentemente creato sulla facciata di un palazzo a Helsingborg, nella Svezia meridionale. Grande circa 15 x 7,5 metri – e realizzata nell’ambito della quarta edizione dell’ArtStreetHbg Festival –, l’opera presenta una pila di tazzine di porcellana sul punto di cadere. Delicate ed eleganti, le tazzine denunciano la fragilità del nostro ecosistema. Ognuna di esse, infatti, riporta l’immagine di una calamità che affligge il pianeta Terra: dallo scioglimento dei ghiacciai all’estinzione delle specie animali, dalla desertificazione che avanza ai disastri ecologici causati dall’estrazione del petrolio.

STREET ART E REALTÀ AUMENTATA

Nonostante il contenuto impegnato dell’opera, e il forte impatto visuale da essa offerto, la caratteristica principale del dipinto salta però all’occhio solo una volta osservato attraverso il proprio smartphone.

Posizionando il telefono di fronte alla parete – e tramite l’utilizzo di un’apposita app – il murale “prende vita”, animandosi sulla schermo del dispositivo. Come mostrato dal video di presentazione, le tazze – un omaggio alle famose ceramiche dell’azienda svedese Rörstrand – esplodono (virtualmente) in un tripudio di cocci e schegge tridimensionali. Un esempio lampante di come ricerca estetica, messaggio sociale e tecnologia si possano combinare, offrendo uno spettacolo dirompente e di grande impatto.

LE IMMAGINI DEL MURALE DI LEON KEER

[Immagine in apertura: Leon Keer, Shattering, Helsingborg, courtesy l’artista]