Ci sono opere d’arte, anche celebri, che devono molto alle figure femminili che vi compaiono. Eppure, sorprendentemente, molte di quelle donne, ragazze, a volte bambine, non hanno identità, spesso neanche un nome. Un nuovo libro si sofferma su di loro, portando alla luce storie straordinarie e sconosciute.
Le pagine migliori della storia dell’arte, forse, sono quelle che non sono mai state scritte. Lontano dai manuali e dagli scaffali delle nostre biblioteche, infatti, si nasconde un universo fatto di figure geniali, artisti mirabolanti ed episodi storici raramente approfonditi. Si tratta di frammenti di un passato sbiadito, che le mode e i costumi del tempo hanno sepolto sotto la coltre dei secoli e dei millenni.
A mettersi sulle tracce di questi “fantasmi” dell’arte, aprendo uno straordinario vaso di Pandora fatto di nomi e persone realmente esistite, è oggi Lauretta Colonnelli – la filosofa e storica dell’arte autrice de Le muse nascoste: una raccolta di saggi e immagini dedicati alle protagoniste dimenticate delle grandi opere d’arte del passato.
Pubblicato da Giunti – la casa editrice già a capo del volume dedicato agli outsider dell’arte –, il libro (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) illumina le storie poco o per nulla narrate di tutte quelle modelle, madri e figlie ritratte da maestri come Paul Cézanne, Lorenzo Bernini o Vasilij Kandinskij: donne passate in secondo piano a causa della fama e del genio dei loro autori.
“Quelle donne sono davvero esistite, hanno un nome, una vita, una storia”, scrive l’autrice nell’introduzione al volume. “Spesso appartenevano alla famiglia del pittore: mogli e figlie, madri e sorelle. Oppure amanti. Molte di loro sono state identificate, si conoscono certi episodi della loro vita, che il più delle volte si intrecciò a quella dell’artista. E ne determinò il successo, come nel caso di Josephine Verstille Nivison, detta Jo, promettente pittrice che si annullò per fare la moglie, la modella e la vestale del marito Edward Hopper”. La sua storia, e quella di moltissime altre “muse”, è raccontata da Colonnelli con tono leggibilissimo e approfondito, offrendo al lettore un lavoro di indagine tanto godibile quanto nobile nelle intenzioni. Una serie di ritratti intensi e appassionanti e, più in generale, un atto di giustizia per quelle donne che abbiamo ammirato, apprezzato e lasciato cadere nel dimenticatoio della storia.