Addio a Enzo Mari, simbolo del design italiano

19 Ottobre 2020

Enzo Mari

Ciao Enzo. Te ne vai da Gigante.” È un post condiviso dall’architetto e presidente di Triennale Milano Stefano Boeri, via social, ad annunciare la scomparsa di Enzo Mari, straordinario protagonista del design e della cultura del progetto in Italia. Originario di Cerano, in provincia di Novara, dove era nato nel 1932, Mari è stato “un designer industriale, un disegnatore di mobili, un progettista di mostre, un artista, un autore di manifesti, un polemista celebre per le sue sfuriate contro il mondo del design”, come lo ha definito Hans Ulrich Obrist, direttore artistico delle Serpentine Galleries a Londra e curatore dell’ampia retrospettiva aperta al pubblico lo scorso 17 ottobre alla Triennale di Milano.

ENZO MARI TRA DESIGN E ARTE

Formatosi all’Accademia di Brera a Milano, divenuta la sua città d’adozione, Mari ha legato gli esordi all’Arte programmata, passando quindi dalla metà degli anni Cinquanta in poi al disegno industriale e alla sperimentazione sui nuovi materiali. Appartengono a questa fase “opere manifesto” della sua attività e della sua visione, come il gioco didattico a incastro 16 animali, del 1957, prodotto dall’azienda Danese inizialmente in legno e in seguito in  poliuretano. “Un ribelle con l’ossessione della forma“, come ha ancora scritto su di lui Obrist, Mari è stato promotore del movimento internazionale Nuove Tendenze, ha insegnato in vari atenei italiani, oltre che a Vienna e Berlino, è stato un attivista politico e un assoluto sostenitore, con le sue opere e le sue pubblicazioni – quindici i suoi libri, compresi i volumi didattici e per bambini – di un “design non elitario”.

Tra le esperienze espositive destinate a influire maggiormente anche sulle successive generazioni rientra la mostra Proposta per un’autoprogettazione, del 1974. In quell’occasione Mari scelse di presentare alla Galleria Milano disegni progettuali e istruzioni per realizzare gli arredi domestici essenziali, come il letto, il tavolo o la sedia, in autonomia. Un modo per recuperare le abilità manuali e prendere le distanze dalle logiche produttive prevalenti.

VINCITORE PER CINQUE VOLTE DEL PREMIO COMPASSO D’ORO

Muovendosi tra arte, design, architettura e grafica e abbattendo i confini tra i settori e le conoscenze, è stato autore di quasi 2000 opere, eterogenee sia dal punto di vista dei materiali impiegati, sia da quello funzionale. Prestigiose e diffuse in tutto il mondo le istituzioni culturali che includono i suoi lavori nelle proprie collezioni permanenti: dal Musée des Arts décoratifs a Parigi al Centre d’Art Santa Mònica di Barcellona; dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma fino alla Triennale di Milano, che con la mostra Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli, aperta fino al 18 aprile 2021, ne ricostruisce oltre 60 anni di attività progettuale: dall’arte al design, dall’architettura alla filosofia, dalla didattica alla grafica.

Nel corso della sua vita ha ricevuto per cinque volte il Premio Compasso d’oro, l’ultimo dei quali, nel 2011, conferito alla Carriera. Tra i riconoscimenti ottenuti anche l’Ambrogino d’Oro, massima onorificenza del Comune di Milano (2014), la Laurea honoris causa in Disegno industriale da parte del Politecnico di Milano (2000), il Diploma Accademico honoris causa in Arti visive e il titolo di Accademico d’Italia, attribuiti dall’Accademia di Belle Arti di Brera.

[Immagine in apertura: Enzo Mari, 2010. Photo by Leonardo Cendamo/Getty Images]