Bis di mostre in Italia dedicate all'opera dell'artista sudafricano William Kentridge. Oltre all’installazione "More Sweetly Play the Dance", esposta nell'Antico Arsenale della Repubblica di Amalfi, ad Alba è in corso una rassegna che riunisce più interventi video dell'autore: da "Shadow Procession" alla più recente "Breathe".
Debutta con la mostra William Kentridge, Respirare il nuovo progetto espositivo biennale piemontese Espressioni. Visitabile fino all’8 dicembre prossimo, nella Chiesa di San Domenico di Alba, in provincia di Cuneo, la rassegna curata da Carolyn Christov-Bakargiev con Giulia Colletti conduce la poetica del noto autore sudafricano oltre i consueti spazi dedicati alla presentazione dell’arte contemporanea.
Si tratta, infatti, di un’operazione compresa nel novero degli interventi di promozione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea sul territorio cuneese, in occasione della quale le tematiche distintive della visione di Kentridge, in larga parte legate alla complessità della condizione umana e ai conflitti che la agitano, vengono affrontate da interventi come Breathe (Respira, 2008) e Shadow Procession (La processione delle ombre, 1999). La mostra piemontese si svolge contemporaneamente a More Sweetly Play the Dance, progetto di cui Kentridge è protagonista e con cui ha riaperto i battenti, nei mesi scorsi, l’Antico Arsenale della Repubblica di Amalfi.
I visitatori sono invitati a misurarsi con le tensioni e le contraddizioni che da anni innervano il lavoro di Kentridge, artefice di cortometraggi animati, sculture, installazioni, oltre che regista e scenografo teatrale e autore di disegni a carboncino su carta eseguiti secondo la peculiare pratica della cancellatura. I tipici spazi dell’architettura ecclesiastica accolgono una selezione di opere video, introducendo l’osservatore in una narrazione scandita da luce e suono, ombra e silenzio, tra dolenti figure che si muovono ritmicamente. Frequenti i riferimenti al contesto sudafricano, segnato dall’apartheid e dal complesso percorso di riconciliazione successivo, come attestano i tre movimenti che compongono Shadow Procession, “opera-manifesto contro l’asservimento della conoscenza e l’oppressione umana“.
Per Carolyn Christov-Bakargiev, che dirige il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, “Kentridge esplora il modo in cui la coscienza si forma attraverso il mutarsi delle nostre concezioni della Storia e dei luoghi. (…) L’universo delle ombre che egli adopera implica una visione indiretta sul mondo e suggerisce come sia meglio servirsi di uno sguardo obliquo, fuori dal centro, piuttosto che ricercare l’assoluta verità in ogni circostanza. L’artista sottolinea che la conoscenza è una negoziazione tra esperienza e memoria, nonché una mediazione che passa attraverso sistemi di comunicazione e convenzioni culturali”.
[Immagine in apertura: William Kentridge Breathe (Respira), 2008 tratto dal trittico Breathe, Dissolve, Return (Respira, dissolvi, ritorna, 2008) DVcam, HDV, trasferito su video, 6 min. 22 sec. Regia, animazione, fotografia: William Kentridge Montaggio: Catherine Meyburgh Collaboratore alla produzione: Gerhard Marx Assistenti alla produzione: Naomi van Niekerk, Catherine Walke Assistenti all’animazione: Gerhard Marx, Natalie Dembo, Linda Leibowitz, Anne McIlleron. Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino]