Nel ricordo di Khaled al-Asaad, Direttore dell’area archeologica e del Museo di Palmira dal 1963 al 2003, barbaramente ucciso nel 2015, anche quest'anno è stato assegnato l'International Archaeological Discovery Award. Tra le cinque scoperte archeologiche in lizza, è stata scelta quella dei dieci rilievi rupestri assiri rinvenuti nel Kurdistan Iracheno.
Sono trascorsi cinque anni dalla tragica scomparsa di Khaled al-Asaad, Direttore dell’area archeologica e del Museo di Palmira dal 1963 al 2003. La sua difesa epica del patrimonio storico e archeologico della martoriata Siria e il suo estremo sacrificio vengono annualmente ricordati dal premio internazionale di archeologia a lui intitolato, promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e dalla testata italiana Archeo, in collaborazione con le principali riviste internazionali di settore.
Annunciate lo corso maggio, le cinque scoperte selezionate per la sesta edizione del riconoscimento sono state esaminate dalla giuria che è quindi arrivata al verdetto. Per il 2020, a vincere l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” è il ritrovamento di dieci rilievi rupestri assiri all’interno del sito archeologico di Faida, nel Kurdistan Iracheno.
Il riconoscimento sarà conferito a Daniele Morandi Bonacossi, Direttore della Missione Archeologica Italiana nel Kurdistan Iracheno e Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico dell’Università di Udine. La cerimonia di premiazione avverrà il prossimo 20 novembre, in occasione della XXIII BMTA – Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in programma a Paestum dal 19 al 22 novembre; prevista la presenza di Fayrouz al-Asaad, archeologa e figlia di Khaled al-Asaad.
La scoperta, che si è aggiudicata anche lo “Special Award” attribuito attraverso i consensi ottenuti sulla pagina Facebook della BMTA, ha avuto luogo a cinquanta chilometri da Mosul. A essere stati riportati alla luce sono dieci rilievi rupestri assiri databili tra l’VIII e il VII secolo a.C.: si tratta di pannelli di notevoli dimensioni (5 metri per 2 metri di larghezza), scolpiti lungo un antico canale d’irrigazione, oggi sepolto sotto spessi strati di terra. Protagoniste della raffigurazione sono varie figure divine riconducibili alla mitologia assira, oltre ad animali sacri. Tra i soggetti identificati spiccano il dio Assur, principale divinità del pantheon assiro, immortalato su un dragone e un leone con corna, e sua moglie Mullissu, seduta su un trono sorretto da un leone. Lo scorso anno, l’International Archaeological Discovery Award era stato attribuito alla scoperta del più antico relitto intatto del mondo, avvenuta nel Mar Nero.
[Immagine in apertura: Faida, Rilievo 7, VIII-VII sec. a.C. (foto Alberto Savioli per LoNAP)]