Per la prima volta in assoluto, sabato 14 e domenica 15 novembre l'organizzazione Open House Worldwide promuoverà una maratona streaming della durata di 48 ore dedicata all'architettura e alla cultura urbana. Milano e Torino sono tra le oltre quaranta città internazionali partecipanti a questo festival online, che sarà arricchito da contributi provenienti da Europa, Africa, Asia, Sud America, Stati Uniti e Australia.
Nato a Londra nel 1992, il progetto Open House è basato su un’idea semplice rivelatasi vincente: a frequenza annuale, attraverso visite guidate gratuite, è possibile entrare in siti di interesse architettonico, solitamente inaccessibili o poco noti. A ventotto anni dal lancio, il successo raggiunto da questa formula è stato formidabile, confermato da decine di declinazioni in tutto il mondo e dal network Open House Worldwide, un’organizzazione globale della quale fanno parte anche Roma, Milano, Torino e Napoli, ovvero le quattro destinazioni italiane che hanno sposato lo spirito dell’iniziativa.
Mai come negli ultimi mesi il destino dei centri urbani, specie quelli più densi, ha alimentato il dibattito tra gli specialisti del settore, che continuano a interrogarsi sui riflessi della pandemia nell’urbanistica, nell’architettura e, più in generale, nella pianificazione e gestione di tutti gli spazi destinati alla collettività. Analoghe premesse teoriche sono alla base dell’Open House Worldwide Festival, l’evento senza precedenti promosso proprio da Open House Worldwide, in programma sabato 14 e domenica 15 novembre. Sarà una maratona internazionale di architettura, della durata di 48 ore, visibile gratuitamente collegandosi al sito ufficiale dell’organizzazione.
Preceduto da un’introduzione di George Kafka, coordinatore dell’OHWW, e da un incontro digitale dei rappresentanti di diverse città della rete, il festival proporrà una pluralità di appuntamenti, divisi secondo fasce orarie e cluster tematici. Da oltre 40 città a prendere la parola saranno architetti, designer, urbanisti, politici, imprenditori ed esperti, dando vita a un confronto globale su infrastrutture e mobilità, sugli scenari dell’housing, sulla crisi climatica, sugli spazi pubblici e sulla vita sociale e comunitaria nei contesti urbani nel post-pandemia. In linea con i principi di Open House, anche il festival digitale intende rappresentare un’occasione per conoscere e celebrare i progetti di qualità che arricchiscono le città del mondo; in tal senso, saranno presenti anche focus sulle attrazioni architettoniche di Dublino, Vilnius, Praga, Tallinn e altre destinazioni.
Fra le realtà italiane che prenderanno parte alla maratona c’è il capoluogo lombardo. Tramite Open House Milano, sarà presente a un panel della sezione dedicata alla infrastrutture, nel corso del quale saranno illustrati il progetto di riqualificazione degli scali ferroviari e la trasformazione del quartiere Porta Nuova, e in uno focalizzato sull’housing, durante il quale lo studio DFA Partners descriverà un intervento di riqualificazione sostenibile ispirato al “genius loci milanese”.
Infine, il contributo di Open House Torino, che sarà tramesso domenica 15 novembre alle 13.00, verterà sulla modalità con cui il capoluogo piemontese si sta rilanciando in qualità di “capitale della trasformazione sociale”, con un collegamento da due luoghi: il Parco Dora e Porta Palazzo.
[Immagine in apertura: Taipei. Image courtesy Jeffery Chen and Open House Taipei]