Si intitola, letteralmente, “La Divina Commedia di Oscar Wilde” il nuovo fumetto dello spagnolo Javier de Isusi: un libro dedicato agli ultimi tre anni di vita dello scrittore irlandese. Un graphic novel che arriva a 120 anni dalla scomparsa dell'autore de "Il ritratto di Dorian Gray".
Genio letterario, narcisista, amante del lusso e degli eccessi. E poi ancora padre, marito, individuo trasgressivo ed egocentrico. Oscar Wilde fu tutto questo e molto di più: una figura dalle mille sfaccettature, artefice di una parabola biografica tra le più “romanzate” e affascinanti dell’Ottocento.
A centoventi anni dalla sua scomparsa, il nuovo fumetto della casa editrice Astiberri si sofferma sull’ultimo periodo di vita dello scrittore, portando alla luce l’anima più fragile e (auto)distruttiva dell’autore de Il ritratto di Dorian Gray.
Sceneggiato e disegnato dallo spagnolo Javier de Isusi, il libro – dal titolo La divina comedia de Oscar Wilde (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) – ripercorre la china discendente del poeta e romanziere irlandese, a partire dalla fine della prigionia, avvenuta dal 1895 al 1897 a causa della sua omosessualità. Viaggi, alcool, droga e perdizione caratterizzano questo segmento della biografia del “dandy”, prima ospite in Francia con lo pseudonimo di Sebastian Melmoth, poi di casa a Napoli e a Taormina insieme al compagno Alfred Douglas.
Nonostante dall’esterno possa apparire come un periodo di vita mondana e divertimento, si tratta tuttavia di anni tumultuosi, nei quali lo scrittore si arrende a una rapida e rovinosa deriva, ben documentata in questo volume. Chiamando all’appello i colleghi e gli amici del tempo come André Gide e Henri de Toulouse-Lautrec, il fumetto rappresenta una figura nell’epilogo della sua esistenza, minata dagli eventi traumatici che ne avevano scandito la vita fino a quel momento. Un omaggio realistico e appassionante al celebre scrittore, scomparso il 30 novembre del 1900.