Il fumetto che ripercorre gli ultimi anni di vita di Oscar Wilde

30 Novembre 2020

La divina comedia de Oscar Wilde, Javier de Isusi. Astiberri, 2020

Genio letterario, narcisista, amante del lusso e degli eccessi. E poi ancora padre, marito, individuo trasgressivo ed egocentrico. Oscar Wilde fu tutto questo e molto di più: una figura dalle mille sfaccettature, artefice di una parabola biografica tra le più “romanzate” e affascinanti dell’Ottocento.

A centoventi anni dalla sua scomparsa, il nuovo fumetto della casa editrice Astiberri si sofferma sull’ultimo periodo di vita dello scrittore, portando alla luce l’anima più fragile e (auto)distruttiva dell’autore de Il ritratto di Dorian Gray.

LA DIVINA COMMEDIA DI OSCAR WILDE

Sceneggiato e disegnato dallo spagnolo Javier de Isusi, il libro – dal titolo La divina comedia de Oscar Wilde (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) – ripercorre la china discendente del poeta e romanziere irlandese, a partire dalla fine della prigionia, avvenuta dal 1895 al 1897 a causa della sua omosessualità. Viaggi, alcool, droga e perdizione caratterizzano questo segmento della biografia del “dandy”, prima ospite in Francia con lo pseudonimo di Sebastian Melmoth, poi di casa a Napoli e a Taormina insieme al compagno Alfred Douglas.

Nonostante dall’esterno possa apparire come un periodo di vita mondana e divertimento, si tratta tuttavia di anni tumultuosi, nei quali lo scrittore si arrende a una rapida e rovinosa deriva, ben documentata in questo volume. Chiamando all’appello i colleghi e gli amici del tempo come André Gide e Henri de Toulouse-Lautrec, il fumetto rappresenta una figura nell’epilogo della sua esistenza, minata dagli eventi traumatici che ne avevano scandito la vita fino a quel momento. Un omaggio realistico e appassionante al celebre scrittore, scomparso il 30 novembre del 1900.