Noto per i suoi interventi pubblici, il collettivo spagnolo Luzinterruptus ha recentemente realizzato un nuovo progetto a Madrid. Si tratta di “We Are Frying!”, l'installazione temporanea dedicata al tema del surriscaldamento globale.
Un “tappeto” di patatine fritte collocato al centro di un parco frequentato da turisti e sportivi. È l’ultima “trovata” del collettivo spagnolo Luzinterruptus. Dopo l’installazione per il diritto all’acqua Let’s Go Fetch Water! a Washington, e il più recente progetto site specific realizzato in occasione della conferenza mondiale COP25 World Climate Summit a Madrid, il gruppo di artisti punta ancora una volta i riflettori sul problema ambientale, ricorrendo – come già in passato – alle armi dell’ironia.
Succede con We Are Frying!, l’installazione urbana allestita (per sole quattro ore) in un’area verde non distante dallo spazio culturale Conde Duque della capitale spagnola. Obiettivo del progetto è richiamare l’attenzione sulle conseguenze del surriscaldamento globale, anche in un periodo come quello che stiamo attraversando – in cui il dramma della pandemia sembra aver offuscato ogni riflessione sul problema ambientale.
Il 2020 è stato infatti l’anno più caldo mai registrato a livello mondiale: un dato allarmante, sottolineato da Luzinterruptus ricoprendo una porzione del terreno del parco madrileno con diversi chili di chips, sparse al suolo e illuminate in maniera soffusa. L’effetto è quello di un manto di foglie gialle cadute dagli alberi, così descritto dal collettivo: “Abbiamo immaginato un futuro in cui l’atmosfera sarà così calda che le foglie si friggeranno prima di toccare il suolo”.
Ai ritmi attuali, entro il 2070 un terzo della popolazione mondiale si troverà a vivere in aree investite da temperature insostenibili per la sopravvivenza umana. Fino a quando continueremo a ritenere il global warming un problema distante da noi?
[Immagine in apertura: Luzinterruptus, We Are Frying! Dicembre 2020. Courtesy Luzinterruptus. Photo Melisa Hernández]