Caposaldo dell'arte novecentesca, Pablo Picasso non smette di affascinare. Lo conferma il calendario espositivo internazionale dell'anno appena iniziato, che offre agli appassionati dell'artista catalano più di un'occasione per ammirarne le opere.
Non ha certo bisogno di presentazioni Pablo Picasso: artista che ha fatto della sperimentazione e del superamento dei codici visivi tradizionali il suo punto di forza, il pittore e lo scultore spagnolo continua a rappresentare un esempio nel campo trasversale della creatività. Nel 2021, anno che segna il 140esimo anniversario della nascita, il suo nome rimbalzerà da una parte all’altra del globo, complice un denso calendario di mostre ideate da alcune fra le più note istituzioni culturali, nella speranza che gli effetti della pandemia ne consentano l’avvio. Qui ne abbiamo selezionate una manciata.
Proprio l’emergenza sanitaria globale ha determinato lo slittamento della rassegna originariamente in programma alla Kunsthalle di Brema lo scorso novembre. A finire sotto i riflettori è la straordinaria collezione di stampe picassiane custodita dalla sede museale tedesca e acquisita grazie al lavoro di Michael Hertz, unico mercante d’arte a occuparsi dell’opera grafica di Picasso nella Germania del secondo dopoguerra. Una raccolta preziosa di stampe e disegni, esposta per la prima volta nella sua interezza.
Bisognerà attendere il 9 febbraio, e confidare in un quadro pandemico più clemente, per ammirare i capolavori di Picasso in dialogo con le opere di un altro pioniere della sperimentazione, Auguste Rodin. A fare da cornice alla mostra, allestita fino al 2 gennaio 2022, saranno eccezionalmente due sedi espositive parigine ‒ il Musée national Picasso e il Musée Rodin ‒, unite per ospitare una lettura incrociata della poetica di una coppia di artisti che meglio di altri hanno saputo combinare forma ed espressione in esiti impareggiabili.
C’è lo “zampino” del Musée national Picasso-Paris anche nell’attesa rassegna che prenderà forma al Centro Botín di Santander, in Spagna, dal 1° maggio al 12 settembre. Il museo parigino, infatti, sarà uno dei prestatori delle opere che animeranno la mostra incentrata sulla influenza dell’arte iberica nei confronti delle scelte stilistiche di Picasso, resa ancora più esplicita dai manufatti in arrivo dalla collezione del Louvre, una delle più importanti al mondo in questo ambito.
Si intitola Pablo Picasso & Les Femmes d’Alger la mostra ospite del Museum Berggruen di Berlino dal 7 maggio all’8 agosto. Come evocato dal titolo, la rassegna delinea una delle più suggestive fonti di ispirazione per Picasso: l’omonima opera realizzata da Eugène Delacroix in seguito al suo viaggio in Nord Africa nel 1832. Un vero e proprio modello per l’artista spagnolo, che rispose all’opera del suo predecessore con una serie di quindici dipinti a olio e un centinaio di schizzi e litografie. Attualmente il Museum Berggruen è l’unica sede museale europea a possedere uno dei dipinti, esposto insieme al resto della serie in occasione della mostra.
Picasso sarà infine protagonista di un altro dialogo dai risvolti avvincenti, diventando l'”interlocutore” di Amedeo Modigliani nel corso della mostra Modigliani – Picasso
The Primitivist Revolution, allestita all’Albertina Museum di Vienna dal prossimo 17 settembre. Un focus sul carattere “primitivo” della loro arte, punto di ancoraggio della rivoluzione stilistica di cui entrambi furono promotori. Una riflessione, dunque, sul legame fra la poetica di Modigliani e Picasso, ma anche quella di Constantin Brâncuşi e André Derain, e le istanze delle civiltà arcaiche non europee.
[Immagine in apertura: Pablo Picasso & Les Femmes d’Alger, 7. Mai – 8. August 2021, Museum Berggruen: Pablo Picasso, Les Femmes d’Alger, Version N, 1955, Mildred Lane Kemper Art Museum, Washington University St. Louis. University purchase, Steinberg Fund, 1960 © Succession Picasso / VG Bild-Kunst, Bonn 2020]