5 anni senza David Bowie: il mondo non smette di celebrare il Duca Bianco

10 Gennaio 2021

Un_ritratto_di_David_Bowie_di_Valerio_Pastore._Courtesy_l_artista

Una manciata di giorni appena separa la data di nascita di David Bowie da quella della sua scomparsa, avvenuta il 10 gennaio di cinque anni fa dopo diciotto mesi di battaglia contro il cancro. Preceduta dalla pubblicazione dell’ultimo album, Blackstar, uscito proprio in concomitanza con il sessantanovesimo compleanno del camaleontico artista, la sua morte suscita ancora oggi sentimenti di profonda commozione e di dolente nostalgia: un segno tangibile dell’indissolubile legame che continua a unire Bowie ai suoi estimatori in tutto il mondo.

L’ammirazione, talvolta sfociata in venerazione, verso il cantante e attore britannico è del resto un fatto conclamato: a generarla, a partire dagli anni Settanta, ad alimentarla nel corso dei decenni e a rinnovarla costantemente fu senza dubbio il suo eccezionale carisma. Bowie fu artefice di una parabola artistica poliedrica, votata alla sperimentazione e allo sconfinamento tra le discipline, che lo ha progressivamente reso un’icona della musica e, allo stesso tempo, un innovatore nel costume e nella moda, e un riferimento nelle arti visive, dalla fotografia al cinema. Anche in virtù della sua riconosciuta capacità di incidere e di imporsi nell’immaginario collettivo, questi cinque anni senza David Bowie sono stati caratterizzati da decine di omaggi e di ricordi, in vari ambiti creativi. Ripercorrendoli, si riscoprono ad esempio il singolare tributo di un gruppo di astronomi belgi, che a ridosso della sua morte scandagliarono il cielo fino a individuare una costellazione da dedicare a “Starman”, le tante mostre commemorative, ma anche i murales, i francobolli, le immancabili aste postume, i progetti editoriali tematici e persino la messa in produzione di una speciale bambola ispirata al suo inconfondibile stile.

DAL GIOCO DA TAVOLO AL VINILE INEDITO

Seguendo questa stessa scia, in concomitanza con il quinto anniversario della scomparsa di David Bowie è possibile raccogliere alcune recenti iniziative cui va il merito di provare a individuare nuove modalità di lettura, interpretazione e celebrazione della carriera dell’artista. Già paragonato a un “oggetto cult”, più che a un classico passatempo, il Monopoli dedicato a Bowie riadatta le regole del popolare gioco da tavolo di compravendita immobiliare alle più note opere del cantante, a partire dalle sei originali pedine e dalla possibilità di investire in palchi e stadi anziché in residenze e hotel.

È di questi giorni l’uscita del vinile in edizione limitata Mother/Tryin’ To Get To Heaven, con due cover mai pubblicate prima d’ora: si tratta dei brani Mother di John Lennon e di Tryin’ To Get To Heaven di Bob Dylan. Due, infine, le novità editoriali imperdibili per i fan di Bowie e per quanti desiderano avvicinarsi ora al suo affascinante universo. Debutterà in libreria il 14 gennaio 2021 Saetta Rossa, nuovo graphic novel di Panini Comics, scritto da Marco B. Bucci e accompagnato dagli acquerelli di Riccardo Atzeni, in cui il giovane Samuel subisce il “contraccolpo” della morte del suo cantante-idolo e si ritrova in un futuro distopico alla ricerca di se stesso. In Codice Bowie. Cinquanta chiavi per aprire quelle porte, proposto da Meltemi Linee, Damiano Cantone e Tiberio Snaidero si interrogano sul concetto di identità applicandolo all’artista: “Alieno, ambiguo, androgino, camaleontico, complesso e contraddittorio… Cos’è David Bowie?“.

[Immagine in apertura: Un ritratto di David Bowie di Valerio Pastore. Courtesy l’artista]