L'intera storia di Pompei, dall'età sannitica fino alla tragica eruzione vulcanica del 79 d.C., viene ripercorsa nelle undici sale del rinnovato Antiquarium di Pompei con preziosi reperti dell’immenso patrimonio pompeiano. L'inaugurazione è in programma lunedì 25 gennaio.
In Campania, regione attualmente in zona gialla, sta per aprire un nuovo spazio museale. A partire da lunedì 25 gennaio si alzerà infatti il sipario sul rinnovato Antiquarium di Pompei, nelle cui sale, completamente ristrutturate e riallestite sulla base dal progetto di COR arquitectos e Flavia Chiavaroli, sarà esposta in forma permanente una collezione di reperti che ricostruisce l’intera storia dell’antica Pompei. Il percorso espositivo, che dall’età sannitica (IV secolo a.C.) si estende fino alla tragica eruzione del 79 d.C., consentirà ai visitatori di conoscere alcune delle più rilevanti testimonianze del patrimonio pompeiano. Ad accompagnarli in questo itinerario storico-artistico anche due supporti digitali ‒ un web-bot e un assistente digitale ‒ e una narrazione audio, che illustra alcuni luoghi di interesse del Parco Archeologico di Pompei.
La nascita dell’Antiquarium di Pompei risale al 1873-74, quando l’archeologo Giuseppe Fiorelli diede vita a questa sede espositiva negli spazi sottostanti la terrazza del Tempio di Venere, con affaccio su Porta Marina. Inizialmente vennero esposti reperti provenienti dall’area archeologica, calchi delle vittime del Vesuvio e altre opere. Ad Amedeo Maiuri, nel 1926, si deve l’ampliamento degli spazi, con l’inserimento di alcune grandi mappe, di ritrovamenti dalla Villa Pisanella di Boscoreale e da via dell’Abbondanza; a quella fase risale inoltre l’adozione del criterio cronologico nel percorso di visita. Ai danneggiamenti della Seconda Guerra Mondiale seguì il restauro coordinato dallo stesso Maiuri, con la riapertura dell’Antiquarium nel giugno 1948, contestualmente alla celebrazione del bicentenario degli scavi di Pompei. Successivamente, il terremoto del 1980 ha comportato la chiusura per ben trentasei anni della sede. Solo nel 2016, l’Antiquarium è tornato ad accogliere il pubblico, come visitor center e spazio museale; ora sta per avere inizio una nuova fase della sua storia.
Già autore dell’intervento che ha portato alla recente apertura del Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi, allestito presso la Reggia di Quisisana di Castellamare di Stabia, il team di progettisti formato dallo studio COR arquitectos (Roberto Cremascoli, Edison Okumura, Marta Rodrigues) e dall’architetta Flavia Chiavaroli, in collaborazione con Lorena Di Bari, ha previsto la riorganizzazione dei 593 metri quadrati disponibili all’interno dell’Antiquarium di Pompei in undici sale, suddivise secondo sei sezioni tematiche: Prima di Roma; Roma VS Pompei; Pompeis difficile est; Tota Italia, A fundamentis reficere; L’ultimo giorno.
Come anticipato dagli stessi progettisti, sono le scene del film Viaggio in Italia di Roberto Rossellini in cui Ingrid Bergman e George Sanders assistono al ritrovamento del calco di un vittima dell’eruzione del Vesuvio ad “affiancare” i visitatori lungo il rinnovato percorso, concepito coerentemente con il precedente assetto. “La ristrutturazione luminosa, che riporta all’atmosfera dell’Antiquarium pensato da Amedeo Maiuri, è un luogo d’altri tempi grazie al recupero spaziale delle gallerie originali e al restauro delle vetrine espositive degli anni Cinquanta, riproponendone anche una rivisitazione. Le vetrine, le basi per la statuaria, le grandi vetro-camere saranno elementi sobri realizzati in pietra lavica e vetro e immersi negli spazi luminosi“, affermano infatti gli architetti.
Massimo Osanna, Luana Toniolo e Fabrizio Pesando hanno curato il progetto scientifico dell’Antiquarium, che si candida a nuova, imprescindibile tappa dell’esperienza di visita nel Parco Archeologico di Pompei. Fra le recenti novità che riguardano questo straordinario e inesauribile sito, si segnalano la conclusione del restauro delle colonne dell’atrio tetrastilo del Fauno, e il loro successivo riposizionamento nell’alloggiamento originario sulla base del rilievo tracciato in precedenza; il lancio della serie di podcast Pompei. La città viva, strutturata in sei episodi; e l’ultimazione degli scavi nel termopolio della Regio V, che hanno permesso di riportare alla luce anche dettagliate decorazioni in buono stato di conservazione.
[Immagine in apertura: Parco Archeologico di Pompei, vista dell’allestimento dell’Antiquarium. Photo credits © Francesco Squeglia e Parco Archeologico di Pompei]