Il teatro verticale per gli spettacoli dal vivo nell’era pandemica

2 Febbraio 2021

Credit The Vertical Theatre Group

Il settore degli spettacoli dal vivo è considerato uno dei più colpiti dall’emergenza sanitaria: concerti, esibizioni di danza, performance, spettacoli teatrali, rievocazioni storiche, folckoristiche e circensi, e, più in generale, tutte le espressioni e le forme di intrattenimento fin qui concepite per essere vissute in forma collettiva, e in prima persona, hanno subito una drastica battuta d’arresto per effetto delle regole del distanziamento.

Per non bloccare completamente l’intero comparto, nel periodo estivo in Italia sono state messe a punto alcune “soluzioni scenografiche alternative”, che hanno permesso una temporanea ripresa degli eventi dal vivo, ovviamente nel rispetto delle norme vigenti e alla presenza di un contenuto numero di spettatori. Nella Capitale, ad esempio, la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma si è eccezionalmente svolta al Circo Massimo: è stato allestito un palcoscenico da 1.500 metri quadrati che ha permesso alle maestranze di lavorare in sicurezza; in platea, rigorosamente all’aperto, sono state collocate mille sedute. Dopo il lockdown della scorsa primavera, il Teatro La Fenice di Venezia ha ripreso l’attività con una novità scenografica che non è passata inosservata: un’installazione lignea, che riproduceva la chiglia di una nave in via di costruzione e ribaltava il tradizionale rapporto tra palco e platea.

IL PROGETTO DEL TEATRO VERTICALE ANTI-COVID

Ad affrontare questo cruciale tema, cercando di offrire un’adeguata risposta tecnica alle attuali difficoltà dell’industria dell’intrattenimento dal vivo, è oggi Vertical Theatre Group Limited, di cui è membro lo studio di architettura STUFISH Entertainment Architects. A questo team di professionisti si deve lo sviluppo del progetto The Vertical Theatre, lanciato nei giorni scorsi. Il modello elaborato si basa su un nuovo tipo di spazio per spettacoli che potrebbe essere utilizzato nel settore degli eventi live, indipendentemente dalla latitudine e dalla tipologia di show.

Si tratta di una struttura autoportante, concepita come itinerante, dotata di una copertura per proteggere il pubblico e il palco; all’occorrenza si possono attivare le aperture laterali, in modo da favorire la ventilazione naturale e consentire un’ottimale circolazione dell’aria. La novità più rilevante riguarda la disposizione del pubblico: sebbene siano previste anche sedute in platea, gli spettatori occupano prevalentemente gli spazi ricavati nella serie di palchetti che rendono il teatro davvero “verticale”. Su livelli sovrapposti, in una sorta di “bolle sociali”, potranno trovare posto gruppi da 4 a 12 persone. Il palco occupa il centro del Vertical Theatre, risultando così “cinto in un abbraccio” dal pubblico, disposto, su diversi piani e in sicurezza, tutto attorno agli artisti.

La modularità della struttura consentirebbe di dare vita a varie configurazioni, sulla base delle esigenze e peculiarità di ciascuno spettacolo; anche il numero di ospiti potrebbe aumentare in relazione all’impostazione scelta, variando da 1200 a 2400 persone, senza compromettere il necessario distanziamento sociale. L’adattabilità del teatro verticale è tale che questo prototipo potrebbe anche essere opportunamente riconfigurato, e dunque riutilizzato, anche quando le restrizioni derivanti dalla pandemia diventeranno un lontano ricordo! E, forse già entro l’anno in corso, i primi esemplari potrebbero fare il loro debutto…

TUTTE LE IMMAGINI DEL VERTICAL THEATRE

[Immagine in apertura: Credit The Vertical Theatre Group]