“Può essere stato dipinto solo da un pazzo”. È di Munch la scritta sul celebre Urlo

22 Febbraio 2021

Infrared photography at the National Museum of Norway. Photo Annar Bjorgli:The National Musuem

A quasi 130 anni dalla sua realizzazione, l’Urlo di Edvard Munch continua a sorprendere, rivelando nuove teorie sulla sua storia. A pochi mesi dalla diffusione delle notizie relative alla perdita di colore del dipinto, sempre più sbiadito a causa del deterioramento dei pigmenti utilizzati, il celebre capolavoro del pittore norvegese è tornato ad animare il dibattito critico e degli appassionati d’arte.

Prova ne è lo studio rivelato in queste ore dai curatori del Nasjonalmuseet di Oslo. Dopo anni di speculazioni e punti di domanda rimasti in sospeso, una nuova ricerca ha infatti confermato le origini e il significato di una breve frase presente sull’opera. Appena visibile, e collocata nella parte alta a sinistra del quadro, la frase riporta le seguenti parole: “Can only have been painted by a madman” (in italiano: “Può essere stato dipinto solo da un pazzo”). Un messaggio enigmatico, su cui a lungo si è dibattuto senza soluzione. Chi ha scritto quelle parole sul capolavoro di Munch? E quali sono le ragioni dietro questa che sembra a tutti gli effetti un’ingiuria contro il suo autore?

L’URLO DI MUNCH AI RAGGI X

In vista della prossima apertura della nuova sede del museo, in calendario per il 2022, il dipinto di Munch – simbolo della condizione umana moderna – è stato sottoposto all’attenzione dei curatori dell’istituzione norvegese, che si sono soffermati sulla scritta svelandone il mistero. Utilizzando la tecnologia a infrarossi per analizzare la grafia e confrontarla con gli appunti e le lettere del pittore, nonché ripercorrendo gli eventi legati alla prima esposizione pubblica del quadro, gli studiosi hanno ufficialmente confermato che la scrittura corrisponde a quella dello stesso artista: in altre parole, la frase venne scritta dall’autore, che sfogò sull’opera la sua frustrazione in seguito alle offese scaturite dalla prima presentazione del quadro.

Ultimato nel 1893, l’Urlo di Munch venne originariamente esposto due anni dopo nella città di Christiania (l’odierna Oslo), dove la famiglia dell’artista si trasferì un anno dopo la sua nascita. L’esposizione del dipinto provocò sgomento e critiche furiose da parte della comunità del tempo, al punto da spingere i colleghi dell’artista a mettere in discussione la sua salute mentale. Il giudizio negativo, e i sospetti sulla sua stabilità emotiva, urtarono profondamente il pittore, che reagì a quegli eventi con un gesto di stizza: ovvero, dichiarando la sua follia sul dipinto incriminato.

IL NUOVO MUSEO NAZIONALE DI OSLO

I visitatori potranno ammirare di persona la frase, e il dipinto in tutta la sua iconicità, il prossimo anno – quando sarà esposto nel nuovo edificio del Museo nazionale di Oslo. A fare compagnia all’Urlo ci saranno alcune delle opere più celebri del pittore: dalla Madonna espressionista del 1895 alla Danza della vita del 1900, fino all’Autoritratto con sigaretta accesa. Capolavori senza tempo, tutti radunati nell’apposita sala destinata all’artista più emblematico della storia norvegese.

[Immagine in apertura: Infrared photography at the National Museum of Norway. Photo Annar Bjorgli/The National Museum]