Gli architetti francesi Lacaton e Vassal vincono il Pritzker Prize 2021

16 Marzo 2021

Transformation of G, H, I Buildings, Grand Parc. Photo courtesy of Philippe Ruault

Un anno dopo l’assegnazione alle architette irlandesi Yvonne Farrell e Shelley McNamara del Pritzker Architecture Prize 2020, il più importante riconoscimento mondiale del settore architettura è stato attribuito, ancora una volta, a una coppia di progettisti europei: i francesi Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal hanno vinto il Pritzker Architecture Prize 2021.

PRITZKER PRIZE 2021 A LACATON&VASSAL

Rispettivamente 49esimo e 50esimo progettista a ricevere la più alta onorificenza internazionale in ambito architettonico, Lacaton e Vassal guidano dal 1987 lo studio omonimo, con sede a Parigi. Nell’arco di oltre tre decenni, hanno realizzato opere in numerosi stati europei e in Africa occidentale. “Attraverso le loro idee, l’approccio alla professione e gli edifici che ne derivano, hanno dimostrato un impegno verso un’architettura rigenerativa che sia nello stesso tempo tecnologica, innovativa ed ecologicamente reattiva, perseguendolo senza nostalgie. Questo è il mantra del team di Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal“, indica la giuria del prestigioso premio.

In particolare, nella motivazione che accompagna il conferimento del titolo si sottolinea come a caratterizzare il loro approccio sia “un potente senso dello spazio e dei materiali,  che crea un’architettura forte nelle sue forme come nelle sue convinzioni, trasparente nella sua estetica come nella sua etica.” Il risultato sono “progetti innovativi per edifici residenziali, culturali, educativi e commerciali“, attraverso i quali “non solo hanno stabilito un approccio architettonico che rinnova l’eredità del modernismo, ma hanno anche proposto una adeguata definizione della professione architettonica“.

L’ARCHITETTURA DI LACATON&VASSAL

Quest’anno, più che mai, abbiamo sentito di essere parte dell’umanità nel suo insieme. Sia per la salute, per ragioni politiche o sociali, è necessario costruire un senso di collettività. Come in ogni sistema interconnesso, essere giusti nei confronti dell’ambiente, essere giusti nei confronti dell’umanità vuol dire essere giusti nei confronti della prossima generazione“, ha dichiarato l’architetto cileno Alejandro Aravena, presidente della giuria del Pritzker Architecture Prize, a sua volta insignito del medesimo premio nel 2016. “Lacaton e Vassal sono radicali nella loro delicatezza e audaci nella loro sottigliezza, mantenendo in equilibrio un approccio rispettoso ma diretto verso l‘ambiente costruito.”

Vincitori del Mies van der Rohe Award 2019, grazie all’acclamato progetto di trasformazione di parte di un complesso residenziale di 530 alloggi a Bordeaux, Lacaton (Saint-Pardoux, Francia, 1955 ) e Vassal (Casablanca, Marocco, 1954) si sono incontrati alla fine degli anni Settanta, quando erano entrambi studenti all’École Nationale Supérieure d’Architecture et de Paysage de Bordeaux. In seguito, Anne Lacaton si è perfezionata conseguendo un master in urbanistica alla Bordeaux Montaigne University; Vassal si è trasferito in Niger, dove si è occupato soprattutto di pianificazione urbana. Entrambi profondamente influenzati dalla bellezza del paesaggio del Paese africano, e dalla sua attitudine al risparmio delle risorse, proprio nella capitale del Niger, Niamey, hanno realizzato il loro primo progetto insieme: una capanna di paglia, costruita con rami di cespugli di provenienza locale.

Fissando la sede del loro studio a Parigi, fin dagli esordi in formazione congiunta hanno perseguito il comune, duplice obiettivo di non demolire mai ciò che potrebbe essere riscattato e di mettere in campo tutte le energie a disposizione per migliorare l’esistente. Un metodo coerentemente applicato nei progetti per alloggi privati ​​e sociali, istituzioni culturali e accademiche, così come negli interventi nello spazio pubblico e su scala urbana. L’architettura del duo riflette la volontà di entrambi di difendere i principi di giustizia sociale e sostenibilità, dando la priorità all’utilizzo di materiali economici ed ecologici, nonché al concetto di “generosità dello spazio”. Come afferma l’architetta Lacaton, “una buona architettura è aperta ‒ aperta alla vita, aperta a migliorare la libertà di chiunque, in essa chiunque può fare quello che deve fare”.

I PROGETTI DELLO STUDIO LACATON&VASSAL

[Immagine in apertura: Lacaton& Vassal, Transformation of G, H, I Buildings, Grand Parc. Photo courtesy of Philippe Ruault]