Slittata ben due volte a causa del lockdown, la grande mostra “Yayoi Kusama: A Retrospective” si prepara ad accogliere il pubblico. Visitabile a partire dal 23 aprile al Gropius Bau di Berlino, sarà la prima retrospettiva dedicata all'artista giapponese mai organizzata in Germania.
“I pois sono una via verso l’infinito”, spiegava Yayoi Kusama nel 1968. “Quando annulliamo la natura e il nostro corpo con i pois, diventiamo parte dell’unità del nostro ambiente”. Metamorfosi, spiritualità e ricerca del contatto con l’universo sono aspetti che da sempre caratterizzano il lavoro dell’artista giapponese, nota per i suoi pattern colorati e le sue sculture tentacolari. Autrice di una toccante poesia lanciata durante il lockdown, e protagonista nel 2019 di una preziosa scoperta da parte dello Smithsonian American Art Museum di Washington, la pittrice e performer nata a Matsumoto nel 1929 si prepara a festeggiare i suoi 92 anni con una straordinaria retrospettiva: la più grande e complessa mai realizzata in un’istituzione museale.
A ospitarla sarà il Gropius Bau di Berlino, pronto finalmente a tagliare il nastro della rassegna – dal titolo Yayoi Kusama: A Retrospective – dopo il doppio slittamento del progetto a causa della pandemia. La nuova data da fissare in agenda è il 23 aprile, giorno nel quale il pubblico sarà chiamato a immergersi nell’universo della protagonista, ripercorrendo quasi ottant’anni di carriera con un totale di trecento opere: interventi di varia natura distribuiti all’interno di una cornice espositiva di circa 3mila metri quadrati.
Curata da Stephanie Rosenthal, direttrice dell’istituzione berlinese, e visitabile fino al 1° agosto, la mostra – realizzata e allestita in stretta collaborazione con la stessa Kusama – offrirà uno sguardo d’insieme sull’intera parabola creativa ed esistenziale dell’artista: dai disegni e dalle prime performance realizzate al fianco del “vate” Andy Warhol nella New York degli anni Sessanta alle famose sculture di zucche gialle, dalla recentissima A Bouquet of Love I Saw in the Universe – la poderosa installazione gonfiabile allestita nell’atrio del museo – all’inedita Infinity Mirrored Room – la sala di specchi frutto della ricerca attorno al tema della disintegrazione della soggettività.
Il percorso sarà inoltre scandito da otto ricostruzioni di mostre tenute dall’artista tra il 1952 e il 1983, accompagnate da materiale d’archivio e documenti storici. Tra queste, le primissime esposizioni Yayoi Kusama Solo Exhibition e Yayoi Kusama Recent Works – le mostre giovanili allestite nella sua Matsumoto appena ventenne, pochi anni prima della “fuga” verso l’America: esordi di quella che, tra discese e risalite, sarebbe stata una delle esperienze più iconiche e appassionanti dell’arte del nostro tempo.
[Immagine in apertura: Yayoi Kusama, Infinity Mirror Room — Love Forever, 1966/94. Wood, mirrors, metal, lightbulbs, 210.2 x 240.2 x 205.2 cm. © YAYOI KUSAMA, Courtesy: Ota Fine Arts]