Tutto pronto a Berlino per la grande mostra di Yayoi Kusama

16 Marzo 2021

Yayoi Kusama, Infinity Mirror Room — Love Forever, 1966:94. Wood, mirrors, metal, lightbulbs, 210.2 x 240.2 x 205.2 cm. (c) YAYOI KUSAMA, Courtesy Ota Fine Arts

I pois sono una via verso l’infinito”, spiegava Yayoi Kusama nel 1968. “Quando annulliamo la natura e il nostro corpo con i pois, diventiamo parte dell’unità del nostro ambiente”. Metamorfosi, spiritualità e ricerca del contatto con l’universo sono aspetti che da sempre caratterizzano il lavoro dell’artista giapponese, nota per i suoi pattern colorati e le sue sculture tentacolari. Autrice di una toccante poesia lanciata durante il lockdown, e protagonista nel 2019 di una preziosa scoperta da parte dello Smithsonian American Art Museum di Washington, la pittrice e performer nata a Matsumoto nel 1929 si prepara a festeggiare i suoi 92 anni con una straordinaria retrospettiva: la più grande e complessa mai realizzata in un’istituzione museale.

A ospitarla sarà il Gropius Bau di Berlino, pronto finalmente a tagliare il nastro della rassegna – dal titolo Yayoi Kusama: A Retrospective – dopo il doppio slittamento del progetto a causa della pandemia. La nuova data da fissare in agenda è il 23 aprile, giorno nel quale il pubblico sarà chiamato a immergersi nell’universo della protagonista, ripercorrendo quasi ottant’anni di carriera con un totale di trecento opere: interventi di varia natura distribuiti all’interno di una cornice espositiva di circa 3mila metri quadrati.

IL MITO DI KUSAMA A BERLINO

Curata da Stephanie Rosenthal, direttrice dell’istituzione berlinese, e visitabile fino al 1° agosto, la mostra – realizzata e allestita in stretta collaborazione con la stessa Kusama – offrirà uno sguardo d’insieme sull’intera parabola creativa ed esistenziale dell’artista: dai disegni e dalle prime performance realizzate al fianco del “vate” Andy Warhol nella New York degli anni Sessanta alle famose sculture di zucche gialle, dalla recentissima A Bouquet of Love I Saw in the Universe – la poderosa installazione gonfiabile allestita nell’atrio del museo – all’inedita Infinity Mirrored Room – la sala di specchi frutto della ricerca attorno al tema della disintegrazione della soggettività.

Il percorso sarà inoltre scandito da otto ricostruzioni di mostre tenute dall’artista tra il 1952 e il 1983, accompagnate da materiale d’archivio e documenti storici. Tra queste, le primissime esposizioni Yayoi Kusama Solo Exhibition e Yayoi Kusama Recent Works – le mostre giovanili allestite nella sua Matsumoto appena ventenne, pochi anni prima della “fuga” verso l’America: esordi di quella che, tra discese e risalite, sarebbe stata una delle esperienze più iconiche e appassionanti dell’arte del nostro tempo.

[Immagine in apertura: Yayoi Kusama, Infinity Mirror Room — Love Forever, 1966/94. Wood, mirrors, metal, lightbulbs, 210.2 x 240.2 x 205.2 cm. © YAYOI KUSAMA, Courtesy: Ota Fine Arts]