L’ultima architettura di Richard Rogers è una galleria d’arte che sfida la gravità

1 Marzo 2021

Richard RODGERS pavillion in Chateau la Coste - Provence - France

A meno di un anno dall’annunciato ritiro dalla pratica professione dell’architetto Richard Rogers, è stato completato l’ultimo progetto dello studio Rogers Stirk Harbour + Partners (RSHP) che porta anche la sua firma. Nato a Firenze nel 1933 e formatosi alla Architectural Association School di Londra, divenuta poi la sua città d’adozione, Rogers è unanimemente considerato fra i più visionari e innovativi architetti della sua generazione.

Pluripremiato nell’arco della carriera e insignito del Pritzker Architecture Prize nel 2007, è autore di opere entrate nella storia dell’architettura mondiale. Impossibile non citare il Centre Pompidou di Parigi progettato con Renzo Piano, che fu suo partner negli anni Settanta nello studio Piano + Rogers. Oggi, a interventi come il Lloyd’s Building di Londra, la sede del Parlamento del Galles, il Palazzo di Giustizia di Bordeaux, il Terminal 4 dell’aeroporto di Madrid-Barajas va a sommarsi la Richard Rogers’ Drawing Gallery. Intitolato proprio all’architetto, questo spazio espositivo di 120 metri quadrati si trova in Provenza, all’interno dell’azienda vincola, resort turistico e centro artistico Château La Coste.

LA GALLERIA D’ARTE INTITOLATA A RICHARD ROGERS

La storia del progetto ha inizio dieci anni fa. Nel 2011, infatti, Richard Rogers è stato invitato a scegliere un’area di sua preferenza nello Château La Coste; gli è stata quindi data la libertà di progettare lì una galleria espositiva destinata ad arricchire il circuito di questa speciale tenuta francese. In coerenza con il suo linguaggio, contraddistinto fra gli altri aspetti dal ricorso a soluzioni strutturali e tecnologiche flessibili, innovative e di particolare audacia, l’architetto ha progettato una galleria che si erge a sbalzo su una collina, dalla quale godere di una vista privilegiata sulla antiche rovine di La Quille e sul Parco Nazionale del Luberon.

All’esterno la struttura è scandita da travi in acciaio, dipinte in arancione, che la accompagnano mentre si protende con forza dai punti di ancoraggio al suolo verso il paesaggio circostante. Così facendo, sembra suggerire l’immagine di una scultura a sbalzo attraversabile. All’interno è dotata di un unico vano espositivo rettangolare, con un’apertura di 5 x 4metri che inquadra, e in parte riflette grazie all’impiego del pavimento in resina, una porzione del territorio circostante. La Richard Rogers’ Drawing Gallery va a unirsi alle architetture d’autore progettate negli anni per lo Château La Coste da alcuni fra i apprezzati e noti architetti internazionali: dai giapponesi Kengo Kuma e Tadao Ando fino a Renzo Piano, Frank O. Gehry e Jean Nouvel.

[Immagine in apertura: The Richard Rogers’ Drawing Gallery. The gallery is aligned with the neat rows of vines in the vineyard behind. Photographer © Stéphane ABOUDARAM | WE ARE CONTENT(S)]