Era il settembre 2010 quando, con un volo di solo andata, Fernando Cobelo lasciava il Venezuela e arrivava in Italia per la prima volta. Oggi, a dieci anni da quell'evento, l'artista – collaboratore per "New York Times", "Washington Post", "Corriere della Sera" e Zanichelli – ha realizzato un libro in omaggio a tutti coloro che hanno scelto il nostro Paese come nuova casa.
Dieci storie intime e personali, raccontate da dieci persone (distinte e distanti) che hanno scelto l’Italia come nuova “casa”: patria adottiva da cui farsi abbracciare e condurre per mano verso giorni migliori. Voce tra le più apprezzate dell’illustrazione contemporanea (già noto per la sua recente collaborazione con la casa editrice Zingarelli), Fernando Cobelo ha realizzato una nuova opera editoriale: un gioiellino che brilla per ricerca grafica e concetto, dedicato a tutti coloro che sono partiti per approdare nel nostro Paese.
Tutto è cominciato nel settembre 2020, quando, in occasione del suo decimo anniversario in Italia, l’illustratore venezuelano aveva lanciato una call sui suoi canali social, chiedendo agli utenti stranieri residenti sul territorio italiano di condividere con lui un aneddoto legato alla gentilezza: “Potrebbe essere letteralmente qualsiasi cosa: dalla vicina che vi ha regalato una pianta di basilico perché ne aveva troppo, all’estraneo al supermercato che ha creduto in voi e vi ha dato il vostro primo lavoro”.
Il risultato di quella iniziativa è oggi raccolto in Sono qui: una somma di storie illustrate che riportano alla memoria – attraverso il disegno di Cobelo – quegli eventi personali: vicende private che si riferiscono a piccoli gesti, parole e segnali di amicizia che hanno cambiato il modo di vedere e vivere l’Italia, aprendo nuove strade a chi nel nostro Paese non è cresciuto ma per mille ragioni ci è capitato, decidendo di restare.
Dalla storia tormentata del nigeriano Ezeudo, oggi residente a Reggio Calabria, all’australiano Kevin, che racconta: “Sono arrivato a Pisa per lavoro quando avevo 24 anni. Una volta, mentre ero sul balcone di casa, stanco e frustrato a causa della lontananza, ho iniziato a piangere. Non mi ero reso conto che sul balcone di fianco c’era Rosa, una ragazza più o meno della mia stessa età che, al vedermi, mi ha chiesto ‘Stai bene?’. L’anno scorso, durante il nostro trentesimo anniversario di matrimonio, Rosa ha raccontato ai nostri tre figli, ancora una volta, come ci siamo conosciuti”.
Stampato in sole cento copie (e prodotto in collaborazione con Print Club Torino), il libro è un omaggio all’Italia e alle sue persone, a quelle che ci sono nate e a quelle che ci sono arrivate. Un tributo personale a quel Paese che, in un modo o nell’altro, ha contribuito a rendere Fernando Cobelo la persona (e l’artista) che oggi è.
[Immagine in apertura: Storia di Ezeudo (21 anni, da Lagos a Reggio Calabria) – Cortesia di Fernando Cobelo]